Carenza medici Aiop Puglia via numero chiuso a medicina e specializzazioni anche nel privato Cultura Regione scienza 29 Agosto 20224 Settembre 2022 “Il diritto alla salute è una priorità assoluta subito una finestra di 5 anni senza numero chiuso a aprire alle specializzazioni anche nelle strutture private per formare e trattenere medici in Italia. Dichiarazione del presidente di Aiop Puglia, Potito Salatto: “La carenza di organici negli ospedali, non è solo una questione di risorse, ci vuole anche una buona dose di coraggio. Continuare con politiche spot per poi ritrovarsi sempre davanti lo stesso scoglio, è un gioco a somma zero, in cui perdono tutti amministratori, medici, cittadini. E’ di questi giorni la polemica, nella nostra regione, tra sindacati e Asl sugli accordi con le cooperative private di medici per colmare le posizioni scoperte, ma questa è solo una guerra tra poveri. Polito Salatto: ( presidente di Aiop Puglia) Il problema è nazionale e va affrontato con un provvedimento che tenendo conto delle reali ed attuali esigenze del sistema sanitario composto da pubblico e privato, ridisegni i criteri di accesso non solo alla facoltà di medicina, ma anche alle scuole di specializzazione. E se è vero com’è vero che mancano i medici, si abbia il coraggio di aprire delle finestre di tre-cinque anni senza numero chiuso. Se ne parla da anni e non si agisce mai. Il passo ulteriore dovrà essere quello di consentire, con tanto di controllo, le specializzazioni anche alla sanità privata accreditata che di fatto svolge un servizio pubblico. E poi i contratti. I medici mancano anche perché quei pochi rimasti scappano all’estero dove c’è una prospettiva di crescita professionale maggiore e i contratti sono più competitivi. Proposte queste di Aiop che speriamo gli amministratori della Regione Puglia e coloro che ci rappresenteranno di qui a qualche settimana in Parlamento, sappiano interpretare al meglio nella consapevolezza che è necessaria una nuova visione della risposta sanitaria. Regione Puglia Il fabbisogno di salute è aumentato negli ultimi 15 anni, ma il sistema che governa uno dei diritti fondamentali della nostra Costituzione è regolato da vecchie leggi, da criteri di riparto delle risorse assolutamente asimmetrici tra regioni del nord e regioni del sud, seppur a parità di popolazione. Un divario quello tra il settentrione d’Italia e il Mezzogiorno che senza politiche compensative, non potrà che cristallizzarsi, quando non si allargherà. Una battaglia questa che ci auguriamo parta proprio dalla Puglia”. 29 agosto 2022