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Intervista alla scrittrice Maggie S. Lorelli

È disponibile in libreria e negli store digitali “The Human Show” di Maggie S. Lorelli, un romanzo che rappresenta un’allegoria sociale del nostro tempo, in cui la società vira verso una dimensione virtuale, de-umanizzandosi.

Per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lei.

Come è nata la tua voglia di scrivere?

È nata quand’ero molto piccola, già alle elementari, quando si configurava quella che sarebbe stata la mia attitudine nella vita: osservare il reale e le relazioni umane. Scrivere inoltre, più che una voglia, è una necessità. Ho sempre sentito il bisogno di mettere su carta le mie riflessioni e le emozioni che ne scaturiscono, perché difficilmente le stesse si possono comunicare agli altri. Ho fatto di questo uno dei temi principali del libro: l’anaffettività di certe relazioni umane, soprattutto quelle formali e vuote di emozioni. Trovo questo agghiacciante e ne scrivo.

Maggie S. Lorelli

Che ingredienti servono per costruire una storia?

Per una storia servono innanzitutto dei personaggi. Bisogna dedicare molto tempo alla costruzione dei personaggi, forgiarli nella propria mente finché non vivono di vita propria e acquisiscono una loro personalità definita, e poi creare degli intrecci verosimili, credibili, in cui le persone si possano identificare, o quantomeno che possano ritenere possibili e interessanti. Una buona dose di fantasia e ricerca costante, soprattutto, a partire dal punto di vista linguistico. Il mio lavoro in particolare, poi, ha richiesto anche specifiche ricerche sul piano tecnologico, informatico e scientifico.

Quando finisci di scrivere un libro chi lo legge per primo?

Ho un amico che lo legge via via, capitolo dopo capitolo. Dopo di che lo faccio leggere a figure professionali che abbiano un curriculum letterario importante e ne custodisco gelosamente i pareri. Questo mi rende molto sicura del risultato e mi mette al riparo da eventuali critiche, che comunque auspico, purché dettagliatamente motivate e costruttive sul piano tecnico. Ma, al di là di tutto, ogni parere è importante, e ogni parere è personale.

Maggie S. Lorelli

Ci parli del tuo romanzo dal titolo “The Human Show”. Qual è l’idea che ti ha portato a scrivere il libro?

Il libro è nato dalla mia impressione che in questi ultimi anni ci si trovi immersi in una realtà fortemente manipolatoria. Mi riferisco in particolare al nostro essere indotti ad essere always on e a strutturare via via la nostra vita sociale in rete. Osservo i comportamenti umani e trovo che al momento siamo dei mutanti, metà umani e metà virtuali, con conseguenze nei nostri comportamenti, nel nostro linguaggio, nei nostri stessi schemi di pensiero talvolta preoccupanti perché inconsapevoli, indotte ad arte da chi specula su questo e, cosa peggiore, sulle nostre emozioni.

Cosa vuoi trasmettere ai lettori con “The Human Show”?

Non ho la pretesa di trasmettere dei messaggi, semplicemente intendo indurre delle riflessioni sugli argomenti suddetti. Ma, al di là di questo, intendo anche trasmette emozioni che, nel mio libro, vanno dall’inquietudine più profonda all’ironia, con dei momenti anche di comicità che, immersi in un’atmosfera raggelante, risultano stranianti e, per ciò stesso, sorprendenti.  

Cosa puoi dirci di “Automi”, il tuo romanzo d’esordio?

“Automi”; tre anni fa, in tempi assolutamente non sospetti, ha previsto la pandemia e la vaccinazione di massa, esattamente come si sono verificate a partire dall’anno successivo alla pubblicazione del libro. Non svelo cosa preveda invece “The human show”. Si parla, in entrambi i casi, di romanzi distopici in quanto proietto lo sguardo in un futuro prossimo. Non sono ovviamente una veggente, semplicemente una persona che ama osservare e non fermarsi alle visioni che ci vengono proposte. Mi piace vedere cosa c’è dietro lo schermo. I buoni osservatori colgono cose che altri non riescono a scorgere. Di solito ci prendo.

Stai lavorando a dei nuovi progetti in questo momento? Sì, lavoro su più fronti e, mentre sono impegnata nella promozione di “The human show”, elaboro progetti sia editoriali che musicali, ma anche uno che potrebbe unire entrambe le mie passioni: la parola e la scrittura.

17 ottobre 2022

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