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L’ultimo episodio de’ “IL NOSTRO GENERALE” e la cattura dell’ultimo”re” della mafia

Anna Gomes

di Anna Gomes

Ieri sera è andato in onda su Rai 1, l’ultimo episodio di “Il nostro generale”, sulla vita e morte del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, assassinato a Palermo dalla Mafia nel 1982. Sin dall’inizio della fiction, tutto sembra preannunciare la fine infausta del Generale, che viene spostato a Palermo come Prefetto.
Nonostante le resistenze dei figli, ed i consigli dei suoi attendenti del Nucleo, il Generale accetta di trasferirsi a Palermo, ma ci sono molte ombre intorno a lui.

La squadra nella fiction Il nostro Generale


Dopo essere stato sfiorato dalla P2 di Gelli, il Generale (un grandissimo Castellitto) si sente sempre più solo nella sua battaglia ai terroristi, come uomo prima e come carabiniere. Intanto inizia una nuova relazione sentimentale con Emanuela Setta Carraro, conosciuta in ospedale come crocerossina, che lo seguirà fino alla morte.
Quello che più di tutto, colpisce in questo ultimo episodio delle fiction, è davvero la solitudine di un uomo integerrimo al servizio totale delle Istituzioni che viene comunque abbandonato proprio dallo Stato.
Lo Stato in cui ha creduto fermamente dall’inizio e da cui sarà profondamente deluso. Quando arriva a Palermo infatti si accorge di non avere la scorta, e di non essere abbastanza difeso e tutelato. “Credevo di avere poteri speciali” dichiara ad un suo amico palermitano, che lo affianca in prefettura. Persino le sale dove operarono sono vuote e desolate ed è allora che il Generale intuisce di essere stato abbandonato da tutti.
Ed arriviamo alla drammatica scena finale, quella del terribile attentato in cui Dalla Chiesa perde la vita insieme alla seconda moglie Manuela, saranno trivellati di colpi di arma da fuoco, da mafiosi che sin dall’inizio non avevano accettato la presenza del Generale a Palermo.
Sembrerebbe una fatalità, ma proprio in questi giorni il Re della Mafia, l’ultimo dei mafiosi stragisti, Matteo Messina Denaro è stato finalmente arrestato, dopo trenta anni di latitanza, in un Ospedale di Palermo dove si registrava sotto falso nome.
Passiamo quindi dalla fiction ad una realtà che oggi è ancora difficile accettare: quella di una Mafia che governava e governa su tutto e tutti, e che corrompe all’insegna di una crudeltà e delinquenzialità inaudite.
Ma questa volta finalmente lo Stato e le forze dell’Ordine hanno dato scacco matto alla mafia.

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