Storia di Leonardo, il bambino coraggioso che vuole tornare dalla sua mamma. Cinema 7 Aprile 20237 Aprile 2023 di Cinzia Santoro In Piemonte c’è un ragazzino di circa undici anni che chiede di tornare a casa dalla sua mamma. Leonardo, nome di fantasia è da circa un anno e tre mesi in casa famiglia. La sua colpa? Intervistiamo Paolo Roat, attivista dei diritti umani: Buonasera, cosa sta accadendo al piccolo Leonardo?Quello che la gente non sa è che mentre 40anni fa venivano chiusi i manicomi, in seguito sono stati aperti i “manicomi per bambini”. In Piemonte ci sono 52 strutture di questo genere dove i bambini, di fatto, subiscono una specie di TSO giudiziario. Ci tengo a precisare che la responsabilità NON è dei giudici, ma di chi rappresenta loro una certa scena. Che cos’è la filiera psichiatrica?Il cuore del problema nasce dalla legge 328 del 2000, la legge quadro sui servizi sociali, che ha creato un sistema privatizzato in cui gli interessi economici in ballo sono ingenti. In base a centinaia di vicende che ho seguito, posso affermare che Bibbiano è in tutta Italia. Un termine più preciso di questo “sistema” è filiera psichiatrica, scoperta e definita scientificamente dalla Professoressa Vincenza Palmieri. È stato fatto qualcosa per aiutare le famiglie vittime della filiera psichiatrica?C’è stata anche una commissione d’inchiesta che al termine dei lavori ha appurato che esiste in Italia, un sistema di illegalità diffuso sull’inserimento dei bambini in casa famiglia. Purtroppo, eccetto la modifica dell’art. 403 che limita alcuni tipi di sottrazioni dei bambini, nella pratica non è ancora cambiato nulla. Come nasce questo problema?Il problema affonda le radici anche in un aspetto ideologico. Ci sono alcuni psichiatri e psicologi che sostengono che la maggior parte degli abusi sui minori avvengono in famiglia. Da oltre 30anni i guru di questa ideologia lavorano in questo senso per convincere i giudici e l’opinione pubblica che sia giusto portare via i bambini dalle famiglie. Instillato il sospetto poi arrivano i provvedimenti di allontanamento dei piccoli.Ma, fondamentalmente, è il business che crea una sorta di disonestà intellettuale. Ho un ricordo di un’operatrice che ammise l’esistenza di questo sistema, ma che non avrebbe mai denunciato per non perdere il lavoro. E nel caso di Leonardo?Nel caso di Leonardo, è bastato che alcune parti riferissero degli elementi allarmanti agli assistenti sociali. Non ci risulta sia stata fatta alcuna indagine o altro per verificare i fatti: i bambini sono stati portati via.Il piccolo Leonardo è scappato più volte perché voleva stare con i suoi cari e la sua mamma a casa sua. Invece di ascoltarlo e comprendere perché scappava, è stato portato in una delle strutture di cui vi parlavo, ad alto contenimento, dove Leonardo viene sedato con potenti psicofarmaci. Raggiunta al telefono la mamma del piccolo conferma la storia. Una separazione conflittuale, alcune bugie del padre dei bimbi e la convocazione dagli assistenti sociali che con un escamotage portano via i due figli. Il più piccolo sarà affidato a una famiglia e Leonardo recluso in casa famiglia.La signora è incensurata, ha un lavoro stabile, si è sottoposta a visita psichiatrica dalla quale si evince che non soffre di alcun disturbo, non è stata mai segnalata da nessuno. Il papà è pentito ma i figli rovinati.La mamma di Leonardo non si è arresa, ha chiesto aiuto e l’associazione Famiglie Unite per i bambini ha organizzato una manifestazione il 25 marzo per sensibilizzare l’opinione pubblica. Con il suo avvocato hanno denunciato le assistenti sociali.Noi restiamo in attesa di un’ unica notizia, la liberazione di Leonardo.
Vivo questa brutta storia e conosco i nonni di Leonardo e credo sia proprio ora che Leonardo torni presto all’affetto dei suoi nonni e la sua mamma così anche per il fratellino e chi ha sbagliato paghi Rispondi