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Un museo dedicato all’Eroe Nazionale armeno Karen Demirchyan

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Maria Silvia Quaranta

di Maria Silvia Quaranta

A Yerevan, capitale dell’Armenia, il museo voluto dalla famiglia, tra cui la moglie signora Rima scomparsa nel 2021 e la nuora signora Tamara, è aperto al pubblico dal 2007, con lo scopo di illustrare la vita e l’attività di Demirchyan, conservando ai posteri la sua memoria e il suo patriottismo.

In città la metropolitana, una scuola e il complesso sportivo e per concerti, portano il nome dello statista, soprannominato “il costruttore”, shinarar in armeno.

Karen Demirchyan (1932-1999), ha svolto il suo impegno politico nel periodo russo e in quello dell’Armenia indipendente.  A nome della leadership politica, nel 1973 fu il primo a condannare gli organizzatori del Genocidio Armeno. E’ stato Primo Segretario del partito comunista d’Armenia dal 1974 al 1988.  Dopo un periodo lontano dalla vita pubblica riprese nuovamente l’attività diventando Presidente dell’Assemblea Nazionale nel 1999, anno del suo assassinio.

Karen Demirchyan
Karen Demirchyan

Durante l’attacco terroristico nel Palazzo dell’Assemblea Nazionale di Yerevan – ricordato dagli armeni come “27 ottobre”-  da parte di un gruppo formato da 5 uomini armati guidati dal giornalista Nairi Hunanyan, vennero uccisi 8 rappresentanti del governo, e tra questi i due maggiori leader del paese, il Primo Ministro Vazgen Sargsyan ( il vero bersaglio dei terroristi) e il Presidente del Parlamento Demirchyan. La loro coalizione aveva ottenuto la maggioranza alle elezioni parlamentari del maggio di quell’anno, grazie alle idee innovative e riformiste che erano state proposte.

Dopo questo tragico evento il panorama politico armeno è notevolmente cambiato, con un freno al processo innovativo che si era avviato. 

Il museo è formato da due sale, che racchiudono la storia della sua vita privata e politica. Invitati dalla signora Tamara Demirchyan, che partecipa alle attività del museo, durante la visita siamo stati guidati dalla competenza della signora Arusyak Ghambaryan. Nella prima sala sono esposte le foto della sua vita, dall’infanzia in poi: i suoi genitori morirono presto e lui assieme al fratello  crebbe in orfanotrofio. Da bambino gli fu predetto che sarebbe diventato una persona importante ed avrebbe fatto grandi cose. Intrapresa la carriera d’ingegnere, entrò a far parte di una fabbrica di apparecchiature elettroniche all’avanguardia per l’epoca, diventandone poi il direttore.

interno museo Karen Demirchyan
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Il Museo raccoglie un ricco materiale documentale: foto, certificati, oggetti personali, medaglie, doni ricevuti sia da personaggi famosi che da semplici cittadini. Tra le fotografie due attirano l’attenzione: la prima si riferisce all’inaugurazione dell’acquedotto Arpa-Sevan, quando mancavano le forbici per tagliare il nastro e un chirurgo prestò quelle dell’ospedale di Sevan, conservandole per poi donarle al museo; la seconda ritrae il funerale di Aram Khachaturian, il più grande compositore armeno, quando il politico decise di portare il feretro in rappresentanza dell’intero popolo armeno che altrimenti avrebbe assalito la bara.

Tamara Demirchyan
Tamara Demirchyan

Nella seconda sala si trova lo studio completo utilizzato da Demerchyan, e dai precedenti Primi Segretari, 

Dopo la firma del libro degli ospiti e il dono del volume biografico scritto dalla moglie Rima, dialogando con la nuora dello statista si è accennato al progetto che presto i vari contributi bibliografici possano venir tradotti oltre che in russo anche in altre lingue, per far conoscere la vita e il lavoro di questo grande uomo.

Il figlio di Karen Demirchyan, Stepan, ha seguito anche lui la carriera politica e nel 2023 è stato eletto all’Assemblea Nazionale nella lista Justice Alliance.

Lo statista ha ricevuto postumo il titolo di Eroe Nazionale dell’Armenia ed è sepolto nel Phanteon di Komitas, il cimitero cittadino che accoglie i più importanti artisti e musicisti armeni.

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