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Elisabetta Destasio Vettori presenta “Da luoghi profani”

In questa silloge l’autrice affronta l’estrinsecazione dell’interiorità dopo anni
di silenzio e cesure. Elisabetta Destasio Vettori torna con un lavoro di rottura
rispetto alla propria cifra poetica, pur mantenendo uno specifico fil rouge con
il lirismo. La ricerca di un linguaggio più ermetico e nel contempo tagliente
cerca di palesarsi con l’attraversamento di quelli che sono stati luoghi delle
ferite e dello smarrimento, della resistenza e della resa. Un’analisi dei
precipizi, dei ritrovamenti, dei medicamenti, degli accudimenti verso le
proprie radici, senza mai mettere al lato la propria città – vissuta come corpo
materno. Centrale è anche il tema dell’amore, alla stregua dell’elemento
terra/natura, come humus tradito. Un calarsi nel buio, perdere geografie e
geometrie del corpo, per riemergere attraverso una scarnificazione della
parola poetica che teme lo schianto, ma che non si ritrae di fronte alla luce, né
alle ombre di Roma. Una sorta di intimo viaggio salvifico, in quei luoghi
profanati dal dolore e dalla propria peculiare sacralità.

“Da luoghi profani” di Elisabetta Destasio Vettori

BIOGRAFIA

Elisabetta Destasio Vettori (Roma) è editor e consulente editoriale. Dal
1995 lavora nell’ambito delle produzioni teatrali e musicali e collabora con
l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Dal 2019 è direttrice artistica della
rassegna “Poeti in itinere”. Nel 2022 ha coordinato e condotto con
l’Associazione Letteraria Elio Pagliarani e con Cetta Petrollo Pagliarani la
prima rassegna delle riletture dei classici, presso la Casa delle Letterature di
Roma. È autrice delle sillogi: Sogno d’acciaio e Corpo in animae (Annales
Edizioni) con prefazioni di Alberto Bertoni. Alcuni suoi inediti sono stati
tradotti in lingua araba e inglese per la rivista Alaraby Aljadeed, diretta dal
poeta Najwan Darwish. È Presente nell’Atlante dei Poeti creato da Griselda,
portale di letteratura del dipartimento di Italianistica dell’Università di
Bologna.

18 ottobre 2023

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