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Addio all’eclettico artista Alberto Rubini

di Piero Fabris

Foto di Daniela Ciriello

Come frame mi tornano alla mente immagini dei tuoi quadri intinti nei sogni posati sui tetti di Parigi e di quando si parlava di Cézanne e della pittura impressionista. Quante volte i tuoi occhi si inebriavano di nostalgia e in un attimo aprivi quel sipario di ricordi e creatività. Al pari di un fanciullo curioso leggevi e ci leggevi poesie, racconti facendo della stanzetta col tavolo tondo sempre piena di matite, pennelli e ritagli di giornali il trampolino di lancio per realizzare tavole e progetti di innamorato della vita.

Alberto Rubini mentre dipinge

Oggi sei tra le nuvole con le quali potrai realizzare fondali per palcoscenici di cielo. Ti ritroverai con Tiziano Camero e tutti coloro con i quali facevi “gruppo di Studio/lavoro per mettere in scena opere teatrali: cibo culturale per gli spiriti affamati di bellezza. Con quanta energia parlavi dell’associazione “AMICI DELL’ARTE”. Il vostro era desiderio di complementarietà e servizio a un paese che aveva bisogno di perle, di fiori all’occhiello, persone che, con il loro splendore, sapessero tracciare sentieri luminosi. Un TEATRO SOCIALE il vostro. Ci mancano uomini che sanno realizzare “Compagnie teatrali” come la vostra! E tu, mi dicevi, mentre ti chinavi sui tasti del pianoforte o della fisarmonica: “Eravamo solo dilettanti, il nostro era teatro amatoriale!”.

Una vecchia foto della compagnia gli “Amici dell’Arte”

In quella esclamazione ho sempre colto il tuo desiderio di migliorarvi. Era teatro fatto con passione, la stessa che ci mettevate nello scrivere, realizzare scenografie per fare animazione che serietà e semplicità. Per quanti giovani e meno giovani siete stati un modello persino emotivo!  Altro che ora civica. Nel rievocare certe atmosfere sulle quali viaggiavi, magari con le locomotive ancora a vapore, tra paesi, i paesaggi, sapevi stendere arcobaleni, coniugare la memoria tra Laiano Borgo (Cosenza) che ti ha dato i natali nel 1934 e Grumo Appula tua città d’adozione, dove incontrasti Tonia, “la fanciulla che leggeva”, anzi la vera maestra, come la definivi parlando di lei e divenendo in un attimo paonazzo e malinconico.  In un angolo della stanzetta studiolo vi erano i suoi libri e tutto dell’appartamento parlava del vostro amore mai sfiorito. Oggi parlerai con lei di Sergio e Stefania, dei viaggi fatti insieme per i musei e la voglia di crescere, elevarvi per essere pane per tanti, per i piccoli e grandi con i quali disegnavate una comunità attenta ai bisogni di tutti.

Alberto Rubini al pianoforte

Ti immagino seduto, al balcone di casa a discutere di cinema con Raffaele Cavalluzzi; mi sembra di vederti raccolto nei tuoi pensieri mentre i raggi di sole accarezzano le terrazze di Grumo; ti ricordo seduto al tavolino in piazzetta con un giornale tra le mani, sempre pronto al dialogo con forza e vivacità. E ripenso alle tavole del palcoscenico dove nonostante gli impegni riuscivate a guardare lontano, tu, Tiziano Camero e Vito Fazio. Alberto siete un esempio di valori, siete un vivo punto di luce tra noi. Ti ricordo col tuo sorriso contagioso con le tue ispirazioni, con le emozioni che sempre hai trasmesso con la grazia di un signore d’altri tempi e le interpretazioni, le comparse nei cortometraggi dove le maschere che prestavi a ogni personaggio erano sempre volti per dar voce al silenzio della bellezza.

22 Novembre 2023

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