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A Bari la mostra personale di Duli Caja

Maria Silvia Quaranta

di Maria Silvia Quaranta
Presso gli spazi del Museo Civico di Bari, è stata inaugurata la mostra
dell’artista albanese Duli Caja, che sarà visitabile sino al 5 febbraio.
La mostra è composta da oltre venti opere, tra arazzi e installazioni,
realizzate con diversi tipi di stoffe, bottoni, corde, elastici, cerniere lampo,
tulle, a testimonianza della missione portata avanti dall’artista, quella di un
sarto-migrante che vuole raccontare la sua storia a volte tragica, a volte
velata di malinconia, a volte con spirito di riscatto e di speranza.

Mia madre

Duli Caja arriva in Italia dall’Albania negli anni Novanta, con una delle
tante navi che in quegli anni portavano i migranti dalle coste albanesi a
quelle italiane, e nel 2014 ha voluto ricordare quel periodo con un arazzo
realizzato con tessuto colorato e ventimila bottoni a raffigurare le persone
presenti sulla nave Vlora giunta a Bari nell’agosto 1991, e donato al
comune di Bari che l’ha esposto nella sua Sala Giunta.

Duli Caja, Ines Pierucci e Francesco Carofiglio
Duli Caja, Ines Pierucci e
Francesco Carofiglio

Durante l’inaugurazione della personale, alla presenza dell’Assessora alle
Culture Ines Pierucci, dello stesso artista e del Direttore del Museo
Francesco Carofiglio, si è tracciata la figura eclettica di Caja intellettuale,
pittore, poeta e scrittore, molto attento e sensibile alle vicende che ruotano
attorno all’umanità. Da più di trent’anni vive a Roma, dove possiede una
sartoria-atelier-museo, e la personale di Bari racconta un viaggio, non solo
quello dell’artista ma anche quello in cui ognuno di noi può riconoscersi.
“Mi colpisce particolarmente l’opera dedicata alla madre, una donna
piegata sul tombolo, ma in realtà a rappresentare una storia e una vita a
disposizione della sua famiglia, fatta di sacrificio e fatica come solo le
mamme sanno fare” ha sottolineato la Pierucci. L’Assessora si è
soffermata anche “sull’arazzo I’m Jena, con la bambina palestinese tra i
papaveri, dove il tulle in forma tridimensionale ci fa comprendere la
fragilità di quei fiori completata dalla metafora degli spilli a indicare le
guerre che i più piccoli sono costretti a subire”.

La Nave Vlora

La sofferenza visibile nei suoi lavori si fonde con i colori forti dei tessuti,
mostrando così anche il lato della speranza e della positività dell’artista.
Duli Caja, con il suo stile originale e inconfondibile, mette nelle opere
tutto se stesso, dove la sua storia è la storia dell’umanità: “Ho lasciato una
parte importante di me nel Comune di Bari, con l’opera “Esodo“, ed ogni
volta che la rivedo mi suscita sempre una grande emozione; portare qui i
miei lavori è stato un altro tassello del forte legame con questa città”.

La mostra permette di far incontrare vari mondi con le loro culture, per
trasmettere la storia che deve rappresentare il punto di partenza e il
fondamento su cui costruire il presente e il futuro di ogni civiltà.

10 gennaio 2024

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