Nuovo allestimento e percorso multimediale del Museo Diocesano di Bari Arte Cultura Religione 5 Marzo 20246 Marzo 2024 di Maria Silvia Quaranta Locandina dell’evento Il 4 marzo presso la sala Odegitria della Cattedrale di Bari, alla presenza delle autorità civili e religiose, è stato inaugurato il nuovo allestimento “Exultet: dallo scriptorium alla storia. Fruizione integrata dei rotoli miniati del Museo Diocesano sezione di Bari”.È stato realizzato un nuovo percorso espositivo, che ottempera la tutela, la conservazione e la valorizzazione di capolavori dell’umanità, rendendone pubblica la fruizione. Sono opere straordinarie, che raccontano di uomini e donne che hanno vissuto circa mille anni fa, e che tornano ad essere esibiti e condivisi. La dott.ssa Loredana Capone, presidente consiglio regionale della Puglia, ha ricordato come inizialmente i fondi europei non potevano essere utilizzati dagli Enti ecclesiastici e solo dopo vari dibattimenti la Commissione Europea ha cambiato il regolamento, includendo gli enti religiosi nella possibilità di usufruire dei finanziamenti. Inoltre, proprio l’articolo 42 della nostra Costituzione afferma che i beni hanno una funzione sociale e con questi rotoli miniati, messi a disposizione di tutti, abbiamo un esempio di storia millenaria unica e inestimabile. Ines Pierucci, assessora alle culture, turismo e marketing del Comune di Bari, ricordando che il Museo Diocesano è uno dei simboli della città, ha continuato “la fruizione dei rotoli miniati è solo la prima tappa per la creazione di una rete museale come percorso consapevole per i cittadini e i turisti che sempre più visitano la nostra città”. Il nuovo allestimento rappresenta un cammino che attraversa il tempo, dove i rotoli miniati rappresentano uno scrigno di fede, storia e arte da esplorare anche grazie all’apporto multimediale. Michele Bellino, Anna Pizzamano e Francesco Micunco È poi toccato alla dott.ssa Anna Pizzamano, del reparto per l’arte bizantino-medievale dei Musei Vaticani, illustrare nello specifico i rotoli miniati medievali, quali fondamentali testimonianze della civiltà artistica dell’Italia meridionale. Si tratta di tre Exultet, protagonisti dell’antica Liturgia della Veglia Pasquale, e un Benedizionale, con i riti di benedizione del fuoco e dell’acqua,” opere d’arte fragili e raffinatissime, mirabile fusione di immagini, testo e melodia”. Frutto della cultura longobardo-cassinese vennero rielaborati e aggiornati a Bari sulla base dei diversi influssi presenti sul territorio. Realizzati nei due centri di scrittura presenti nella città, lo scriptorium della Cattedrale e quello del monastero di San Benedetto fondato dall’abate Girolamo nel 978, l’insieme di immagini, parole e note servivano per sostenere e accompagnare i fedeli durante la Liturgia, respiro della vita quotidiana. Nel messaggio per la Quaresima Papa Francesco ha invitato tutti a “rallentare e sostare”, e nel nuovo allestimento del Museo Diocesano possiamo fare proprio questo per “recuperare un profondo senso identitario e le radici culturali della nostra terra” ha continuato la Pizzamano, portando i saluti della dott.ssa Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani. Figura di Cristo in trono I tre Exultet venivano fatti scorrere lentamente dal diacono dall’alto dell’ambone (la tribuna rialzata delle chiese antiche). Le miniature a corredo del testo, collocate in posizione inversa rispetto allo scritto, permettevano al fedele di comprendere la propria appartenenza alla storia, che ascoltava e che vedeva. Le diverse immagini miniate hanno un alto valore simbolico: troviamo varie tipologie di angeli, il “vere dignum” con la figura di Cristo in trono, la Madre terra, la Rosa dei venti, la Lode delle api (simbolo della verginità di Maria), ed altre.Sono percepibili diverse varianti di stile, di iconografia, di influssi, ora bizantini e orientali (nei medaglioni dei Santi accompagnati da titoli in greco), ora latini e occidentali (la lingua dei testi), tutti elementi che esprimono la vocazione multiculturale e plurisecolare tipica del territorio.Gli elementi multimediali presenti nella sala dei rotoli forniscono un ausilio a livello uditivo-visivo, ma sono anche esplicativi dell’apporto scientifico per il recente restauro. Mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, ha confermato con le sue parole che “vivere gli Exultet è vivere un’esperienza festosa e luminosa della vita, perché hanno in sé le generazioni che si sono succedute in questo millennio, realizzate da mani esperte per giungere sino a noi come una ricchezza ma anche come una provocazione civile e sociale: essi conservano una caratteristica che è nel Dna della nostra vita di uomini del Sud, quella di essere una società multietnica e multiculturale”. Egli ha ringraziato mons. Cacucci e i vescovi precedenti, per aver trasformato l’Episcopio, la sede del vescovo, in un contenitore museale per donare a Bari la possibilità di contemplare le bellezze che si erano accumulate nel tempo e che meritavano una dignità espositiva significativa. Uno degli exultet esposti Successivamente è stato possibile visitare il Museo Diocesano: le prime due sale fanno da cornice al cuore del percorso espositivo, che custodisce le tre lunghe teche sovrastate da specchi che ospitano i preziosi rotoli miniati. Il Museo (via dei Dottula) è visitabile su prenotazione per gruppi e verrà aperto al pubblico a metà aprile all’interno del progetto “ArtEcclesiae Bari-Bitonto”, che consentirà la visita del museo e del complesso della Cattedrale con orario continuato.