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Le Primarie: Molto Rumore Per Nulla. A Bari Una Commedia In Più Atti

Vito leccxese e Michele Laforgia

di Michele Marcelletti

Lo spettacolo andato in scena in questi giorni a Bari, è sembrato molto simile una commedia drammatica degna di un palcoscenico shakespeariano: le primarie del centrosinistra per il prossimo sindaco.

 “Molto rumore per nulla” è una delle tragicommedie più conosciute di William Shakespeare, in cui i protagonisti si ritrovano coinvolti in una serie di situazioni assurde e impossibili prima di poter giungere al tanto agognato lieto fine. Una storia tutta giocata su intrighi, duelli, giochi di parole, equivoci, finzione e realtà. Una vicenda in cui vero e falso non sono altro che le diverse versioni di una stessa realtà.

E Bari è una città dove l’arte della politica inizia in commedia, continua in dramma e rischia di finire in tragedia. Si sa che in tutte le opere teatrali che si rispettino, il copione è suddiviso in diversi atti. Di solito sono tre, ma poiché a Bari si è soliti abbondare: ne hanno fatto, per ora, almeno cinque.

A beneficio di chi non ha l’abbonamento o un posto in prima fila nel “teatrino” della politica locale, proviamo a riassumerli. Il tutto condito con un filo di sana ironia e con buona pace del drammaturgo inglese.

Atto Primo: La Querelle sulle Regole

In scena entrano i protagonisti, Leccese e Laforgia,  la coppia dei cavalieri che si sfidano per la conquista del loro amore: le primarie. Entrambi sono armati di proposte e regolamenti per giungere a coronare il loro sogno. In sala la tensione è palpabile, i cittadini attendono con il fiato sospeso mentre i due contendenti si lanciano in un duello di parole. “Preregistrazione dei votanti!” esclama l’uno. “Più seggi per tutti!” ribatte l’altro. Il pubblico si divide: da una parte chi applaude, dall’altra chi fischia. E in sala si alza il coro greco dei militanti che canta l’eterna domanda: “Ma alla fine, chi vincerà? Chi conquisterà l’amore racchiuso nelle urne?”.

Atto Secondo: L’Abbraccio dei Rivali

Dopo abili scambi di battute, ecco l’abbraccio tra i due rivali. Un gesto che sa di pace ritrovata, ma che nasconde strategie e alleanze. Il solito coro greco (i cittadini) si chiedono: è sincero o è solo un altro atto della commedia? Intanto, il sipario si chiude, lasciando tutti in attesa del prossimo colpo di scena. Pausa con pop corn e popizze.

Atto Terzo: L’ Accordo è Vicino

Il grande giorno viene individuato, il 24 marzo. Le regole sono state scritte, riscritte e forse scritte di nuovo. Preregistriamo chi vota. Anche il numero dei seggi sembra stabilito. I cittadini (coro greco barese) si sentono quasi vicini alle urne delle primarie, pronti a scrivere il finale di questa commedia. Ma una domanda rimane nell’aria: sarà un lieto fine oppure un finale in sospeso utile per il prossimo episodio? Altra pausa con patatine fritte

Atto Quarto: L’ Accordo è Saltato

Colpo di scena. La data non va più bene. La registrazione degli iscritti ai seggi viola la privacy, il voto on line è pericoloso, voi volete le elitarie noi le popolarie. In sala (il coro greco barese) rimane attonito. E mo? Boh!

Pausa lunga: panzerotto bollente e birra ghiacciata.

Epilogo: La Resa Senza Condizioni

Prima che il sipario cali, entra in scena un fosco Laforgia e annuncia con tono solenne e profetico: “Ho deciso! Me so scocciato. Fate come un po’ come… vi pare. Ma non sarò responsabile delle conseguenze.”

Insomma un amore ancora non consumato del tutto. Per alcuni si tratta di un lieto fine per altri no e per altri ancora forse. Il pubblico è indeciso e si allontana dalla sala del teatro, consumando dubbioso un ultimo cartoccio di…scagliozze!

E così, mentre la città assiste a questo spettacolo, la linea tra finzione e realtà si fa sempre più sottile. Le primarie diventano un gioco di specchi, dove ogni movimento è studiato, ogni parola è pesata, e il vero obiettivo è conquistare il palcoscenico politico di Bari.

In questa commedia delle primarie, ogni cittadino di Bari diventa un attore, ogni voto un applauso, e la politica… la più grande rappresentazione di tutte.

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