di Anna Gomes

Diciamolo chiaramente, il comportamento a dir poco sanguinario di Netanyahu, il leader Israeliano che volente o no, ha causato la morte dei sette operatori umanitari a Gaza, creando sdegno e orrore nel mondo intero, non ci piace più e non piace soprattutto agli stessi Israeliani.

È andato oltre, oltre il possibile, oltre il tollerabile.

Un vero leader non dovrebbe mai perdere l’umanità che distingue un essere umano, da un altro essere vivente. 

Lo stesso Biden, il Presidente degli Stati Uniti, pur sostenendo Israele, è fortemente scosso  da quello che è successo agli operatori umanitari della World Central Kitchen che aiutavano a sfamare le vittime Palestinesi stremate ed ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza su quello che è realmente successo, in tempi rapidi.

Non doveva accadere, la morte di questi giovani operatori  (di cui tre americani) è assolutamente ingiusta e lascia purtroppo tutti senza parole. 

Netanihau continua a difendersi dicendo “che si è trattato di un tragico incidente”, ma ci credono in pochi. Intanto si parla già di elezioni anticipate a Settembre in Israele ed il protagonista è il ministro del Gabinetto di Guerra, Benny Gantz in una conferenza stampa che sfida Netanihau.

 Secondo il ministro, tenere la consultazione elettorale a settembre permetterà allo Stato ebraico di avere il tempo necessario per “continuare lo sforzo di sicurezza” e allo stesso tempo darà ai cittadini la consapevolezza che presto potranno tornare a recarsi alle urne per esprimere il loro parere e questo eviterà una spaccatura della nazione. Contrario Likud secondo il quale il governo deve rimanere in carica fino a che tutti gli obiettivi della guerra non saranno raggiunti. Secondo il primo ministro, le elezioni anticipate porterebbero alla paralisi della guerra e alla divisione della società, oltre a infliggere un colpo fatale alle possibilità di un accordo sugli ostaggi.