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Tra le Alghe l’Anima costruttiva di Cinzia Santoro

Cinzia Santoro

di Piero Fabris

È la Natura la compagna di viaggio di Cinzia Santoro con la quale, attraverso i componimenti, la poetessa annota e condivide atmosfere, frutto di profondi dialoghi con sé stessa e l’ambiente che la circonda. L’autrice non inciampa nelle nebbie sbiadite che sembrano separarci dai sogni del domani, ma guardando oltre col fardello di solitudini fende con passo deciso, il paesaggio desolante di molte anime. Con “Occhi D’Alga” (G.C.L. edizioni. Pagg.70. € 10,00) titolo della sua ultima raccolta di poesie, riesce a dar voce agli invisibili e, pesando ogni parola, richiama con immediatezza immagini di luoghi della dignità, a quanti si sentono smarriti tra i deserti avidi di sogni. È evidente che attraverso certe forme elegiache la Santoro voglia mettere a nudo lo smarrimento alimentato da certi stereotipi comunicativi che ci allontanano dalla consapevolezza di essere individualità che possono abbracciare l’orizzonte ed essere protagoniste del futuro.  In troppi abbiamo dimenticato che siamo “Gli stormi” simili ai nostri antenati i quali “danzarono corografie millenarie”.

Dalle sue poesie nascono interrogativi sulle realtà routinarie che ci hanno assuefatto ai gemiti dei bimbi e al dolore delle madri! Tutti ricoperti dal manto gelato che soffoca le coscienze e chiude gli occhi, asciuga lacrime nei frigoriferi della comodità! Il cuore algido è sordo a mani che bussano alla finestra, mentre fuori incombe la tempesta. Dove sono i sensi che captano il vero e fanno degli esuli fratelli? In Occhi d’Alga le distanze svaniscono e nelle pagine si ritrovano versi coraggiosi che mettono a fuoco gli stati mutevoli, cosicché l’interlocutore diviene compagno di viaggio, un essere di carne e ossa che trema e porta in sé una cartella di progetti, ricchezza di visioni, piume dell’altra ala, per mettere passi nel buio e sostenersi: “respirare il cielo”.  Di contenuti e sincerità abbiamo bisogno non di maschere incapaci di guardarsi allo specchio dove l’incertezza non nasconde i valori dei fiori di mandorlo, delicati o “gli ulivi dalle fronde argentee” così simili a donne di saggezza, esempio dell’essenza del sud. In questa raccolta di Silenzi i palpiti delle emozioni sono pianeti interiori, stati consapevoli della miopia di troppi; sono gocce sedimentate accarezzate dagli eventi che scavano lo spirito lasciandolo scorrere su alvei profondi dove potersi raccogliere ed elevarsi, dignità d’animi dolci e risoluti; versi che sussurrano invitando a guardare nel domani con falci di lune volitive e vellutate, riverberi onirici che sanno soffiare sul futuro, come ponte grinzoso, “tumulto di scelte/sferzate da tempeste di fuoco e di sabbia”.    

2 thoughts on “Tra le Alghe l’Anima costruttiva di Cinzia Santoro

  1. Grazie per la splendida recensione della mia raccolta poetica, Occhi d’alga. Piero un giornalista e amico che ha saputo cogliere la mia essenza di donna.

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