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Pronti per la XIV edizione della “Notte Bianca della Poesia”

Locandina Notte bianca della poesia

di Piero Fabris

La quattordicesima edizione della “Notte Bianca della Poesia è alle porte, un’iniziativa dell’Accademia e delle Culture del Mediterraneo che per due giorni, il trenta giugno a Giovinazzo e il primo luglio a Molfetta, permetterà ad autori di versi di condividere la propria creatività. Al coro di poeti che animeranno vicoli, piazze e corti dei due paesi affacciati sul mare, costiera dai magici riverberi, si uniranno Margherita Rimi di Prizzi (Palermo) che ben conosce il valore e la forza curatrice della parola con: “Dalle voci al popolo dei bambini” e Giuseppe Langella che da Milano giungerà sulle nostre coste dove si fermerà per condividere le proprie esperienze di uomo attento alle parole. L’edizione 2024 è ricca di novità, ci saranno brevi concerti di Rosalba Santoro e compagnie teatrali come Il Dantès/Art Factory- ETS che metterà in scena un lavoro di Dacia Maraini dal titolo: “Dialogo di una prostituta con un suo cliente con Stefania Robassa,e Francesco Siliberto. Un programma intenso che susciterà emozioni, favorirà incontri e dialoghi. Confesso le mie passate riluttanze e perplessità a partecipare a tali eventi, assistendo al comportamento poco rispettoso di alcuni autori, ansiosi di declamare i propri versi. Essi dopo essere saliti sul palco e aver letto con enfasi le proprie poesie, si affrettavano a prendere la via di casa, come se l’importante fosse esibirsi. La Notte Bianca della Poesia è soprattutto Ascolto, atmosfera fatata. Devo dire grazie ad Anna Santoliquido e al suo invito, al suo senso di servizio attraverso la poesia e alla fermezza con cui opera se decisi di esserci. Partecipai scettico, lasciai che Daniela desse voce ai miei versi dimentico che poesia è condivisione e quando alcuni dei presenti al termine dell’evento le chiesero sotto quale titolo avrebbero potuto trovarla mi ricordai di quando alcuni mi chiedevano di scrivere per le loro fidanzatine non sapendo trovar parole per i propri sentimenti. In vero, scrivevo per la mia stessa luna, ma essi trovavano nell’uso delle parole, nella scelta delle parole il suono evocativo dei loro sentimenti, il ritmo del loro sentire. La poesia in pochi versi evoca un mondo di emozioni, evoca immagini, crea ponti, suggestioni che sono sistole e diastole per coniugare il rosso incandescente del profondo al colore dei cieli. Il poeta sa raccogliersi nella piccola stanza di parole essenziali, li incolonna, li setaccia, cosciente di essere semplicemente un orecchio in Ascolto pronto a cogliere tra il blaterare e il fracasso, la Parola silente e feconda che tutti eleva dando senso alle fragilità, facendo dei verbi note del diapason interiore. Il lavoro del poeta è soprattutto una preposizione semplice che sa congiungere non solo l’essere a se stesso, quanto l’invisibile alla bellezza che ci circonda, l’identità all’entità del Cosmo.

Locandina Notte bianca della poesia

Non tutti sono poeti, ma la poesia raffinando gli animi è capace di renderci singolarità in sintonia, parte di correnti volte verso oceani di pace. La vera poesia ha funzione sociale, nel suo grembo si colgono bagliori che lentamente illuminano e ci rendono consapevoli del tempo vissuto e del tempo ardente. La poesia autentica è verso intinto in cieli cobalto, sorgente dell’Olimpo di saggezza che irriga i semi preziosi sulle sponde dell’esistere. Poesia come stato vibrante che trasmuta l’oscura miniera con auree fulve in distese di comprensione, Poesia come emozione tra le baie dell’essere, dove sbocciano essenze profumate, spiagge dove danzano con le onde musicali correnti di sale per grondaie della meraviglia.

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