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Un Diario d’esperienze il fantasmagorico periplo dei luoghi e delle attese in Waldemaro Morgese

Waldemaro Morgese-Materne notti di luna -libro

di Piero Fabris

Waldemaro Morgese
Waldemaro Morgese

 “Materne notti di Luna” di Waldemaro Morgese è un libro colto, ricco di richiami ed evocazioni. Un romanzo che ha bisogno di essere gustato lentamente, magari all’ombra di un ulivo secolare per meglio apprezzarne le lunghe meditazioni sulle attese, le aspettative della vita, sul suo tutto, sul suo niente, sul poco e molto. In un certo senso un vademecum per percorsi introspettivi sui viaggi nella tempesta e nella bonaccia, nel freddo e il caldo, emozioni dovuti agli agenti della caducità e durevolezza dell’esistere. Con il magnetismo sobillatore di certe pagine, l’autore cattura il lettore, lo coinvolge in una trama semplice, ma sentita, simile a quella di una commedia teatrale di Samuel Beckett: “Aspettando Godot”. L’editorialista/Scrittore riesce a immettere, chi si appassiona al testo, in un labirinto rarefatto di idee, lo inserisce un gioco a incastri dove l’accaduto, l’accadente e l ’accadrà mettono, chi lo legge, davanti all’assurdità della vita, rendendolo protagonista di un dialogo con il sé dal retrogusto dolcemente amaro dalle suggestioni surrealiste. Un romanzo che pone il lettore davanti a grembi lunari, innanzi ai seni di pianeti accoglienti. Parliamo di atmosfere raccolte, utili per ricomporre realtà in frantumi. Alla riuscita del lavoro contribuisce la struttura del testo dove i dati storici, i ricordi, i miti, l’immaginazione e la riflessione sono un tutto unico ben armonizzato, messo in una forma nuova che obbliga a rallentare i curiosi, desiderosi di coglierne frettolosamente il bandolo della narrazione. Waldemaro Morgese è riuscito nel suo intento! Il suo animus instancabile si avvale dell’esperienza, di attenta osservazione della natura e del sociale. Un libro ricco di distaccate considerazioni che guardano al tempo e allo spazio vuoto, apparentemente immoto, capriccioso e mutevole, anzi irriconoscibile con il distacco e la consapevolezza di chi ha tanto cercato, tanto viaggiato e in tanto ha creduto per il riscatto dell’umanità e nell’umana coscienza con la lucidità di una spiga che sa ondeggiare in bacini fulvi col proprio carico di chicchi pronti per una Mola di pietra, per un impasto dal profumo fragrante. Materne notti di Luna, è un viaggio fantasmagorico, per dirla con le parole del compianto Mauro Giancaspro, il quale ben evidenzia le passioni del cuore e della mente contenuti in questa fatica letteraria, dove i dilemmi del pensiero, il contraddittorio sanno rispecchiarsi, sostare in un porto, approdo di nefandezze e proiezione avventurosa tra flutti e alghe sui fondali della civiltà.

Waldemaro Morgese -Materne notti di luna -libro

Otto ed Helyse sono la migliore espressione dei nostri bisogni rimossi e questo libro diviene il diario di bordo di percorsi interiori che sfuggono alla razionalità, alla nostra capacità di inquadrare il vissuto oramai diafano. Con questo libro Waldemaro Morgese ci consegna le proprie coordinate per andare oltre le incertezze del presente e le proiezioni catastrofiche sul domani. In qualche modo consegna chiavi di lettura alle nuove generazioni sulle fasi di luna, sui cicli della terrenità tutta da colorare, sempre da setacciare, filare e tessere con i raggi argentati, dolce concretezza, culla e orbite di lune incantatrici. 

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