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Vito Leccese è il nuovo sindaco di Bari

Il nuovo Sindaco di Bari, Vito Leccese
Maria Silvia Quaranta

di Maria Silvia Quaranta
foto di Francesco Guida

Il 9 luglio, presso la Sala Consiliare del Palazzo di Città, Vito Leccese ha ricevuto commosso la fascia tricolore dalle mani del sindaco uscente Antonio Decaro. Erano presenti anche il governatore Michele Emiliano e Michele Laforgia.

 Per l’occasione, in una sala gremita, il nuovo sindaco ha pronunciato il suo discorso d’insediamento, subito dopo l’intervento della presidente della commissione elettorale Tina Napoliello, che ha confermato la correttezza del dato dei 74.000 voti ottenuti al ballottaggio.

Il Sindaco uscente, Antonio Decaro, consegna la fascia a Vito Leccese
Il Sindaco uscente, Antonio Decaro,
consegna la fascia a Vito Leccese

Dopo aver ringraziato il sindaco uscente Decaro per quello che ha fatto in 10 anni di lavoro, riuscendo a unire le cittadine e i cittadini in una vera e propria comunità, una comunità coesa, solidale e orgogliosa, Leccese ha ricordato che quelli sono stati anni di successi sul piano amministrativo ma anche di momenti difficili. Anni in cui si è camminati insieme “nella buona e nella cattiva sorte”, senza mai perdere di vista l’obiettivo.

In questo periodo lavorando con Decaro ha potuto carpire i segreti del mestiere “più bello del mondo”.

“Nel 2014 abbiamo cominciato con una ispezione del Mef e oggi chiudiamo con un’altra ispezione, quella disposta dal ministero dell’Interno- ha detto Leccese-. Ma anche oggi, come allora, sappiamo di poter dare tutta la nostra collaborazione per monitorare, valutare ciò che è successo. Perché anche oggi, come allora, siamo i primi a pretendere che sull’amministrazione della nostra città non ci siano ombre né opacità. Lo faremo da uomini delle istituzioni, da servitori dello Stato. Perché il senso dello Stato, la fedeltà alla Repubblica sono i valori rappresentati da questa fascia, che ogni sindaco porta sul cuore”.

Nel discorso da primo cittadino ha poi ricordare il suo mentore Enrico Dalfino: “Proprio in quest’aula, tra questi banchi, il mio maestro di vita e di politica mi ha insegnato che se non hai nulla da nascondere non devi mai avere paura. “Anima netta non teme saetta” ripeteva spesso Enrico Dalfino, proprio lui che da sindaco di una città del Sud, ebbe il coraggio di contrapporsi pubblicamente alla prima carica dello Stato. E non lo fece per assecondare uno sterile spirito polemico o per farsi pubblicità. Si contrappose al Presidente della Repubblica di allora con un solo obiettivo: non perdere l’umanità. Perché lui, Enrico Dalfino, davanti alle migliaia di uomini, donne e bambini che si stagliavano sull’orizzonte del porto di Bari, non ebbe paura di dire le parole che sono rimaste nella storia: “sono persone, sono persone disperate. Non possono essere rispedite indietro, noi siamo la loro unica speranza”.

Anche questa esperienza ha permesso a Bari di diventare la città che è oggi, una città inclusiva, di tutti e per tutti, una città dove non esistono etnie privilegiate e non esistono lingue sconosciute, una città in cui nessuno è straniero e tutti devono sentirsi titolari di diritti effettivi, tutti devono avere le stesse opportunità. Questa è stata la sua promessa:” Fino a quando indosserò questa fascia tutti avranno gli stessi diritti, baresi di nascita, baresi di speranza, baresi per scelta. Tutti saranno accolti qui come cittadini con pari dignità e pari diritti”.

Un momento del discorso di insediamento
Un momento del discorso di insediamento

Poi Leccese ha ribadito che bisogna guardare avanti, perché ora è il tempo di mettersi al lavoro con pazienza e temperanza per la costruzione e la realizzazione, tutti insieme cittadini e consiglieri comunali, della Bari del futuro. Suo dovere sarà cercare di riannodare i fili strappati per il bene della comunità, avendo al suo fianco anche l’avv. Michele Laforgia, al quale ha ufficialmente offerto la presidenza del Consiglio,” nel solco dei valori che ci hanno accumunato da sempre”.

Bari non ha bisogno di polemiche, divisioni e fratture. I conflitti non si possono evitare, ma se li si affrontano a viso aperto, con trasparenza e lealtà, possono produrre risultati inaspettati e di crescita per tutti.

Leccese ha così concluso il suo discorso di insediamento “Dicono che c’è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare. Io dico che c’era un tempo sognato, che bisognava sognare”. Lo dice una bellissima canzone di Ivano Fossati. Nel giorno in cui ho accettato la candidatura ho chiesto ai cittadini di Bari di consegnarci i loro sogni, promettendo loro che ce ne saremmo presi cura. In quel tempo, abbiamo seminato la fiducia che ci ha portato qui oggi, abbiamo sognato insieme una città più verde, più giusta, una città che non avesse nulla da invidiare alle città più belle ed evolute d’Europa. Una città che ci facesse dire con sempre maggiore orgoglio, davanti a tutti, a tutte le latitudini: “noi siamo di Bari”. Ora è tempo di dare sostanza a quei sogni. È il tempo di una città che vuole mettersi in gioco. È il tempo di una città sincera, che riconosca senza sconti i suoi limiti e le sue debolezze e le sappia affrontare con coraggio. È il tempo di essere orgogliosi della nostra storia, remota e recente, e di essere pronti a scriverne una nuova. È il nostro tempo. “Andiamo”, mi avete sentito dire questa parola tante volte in questi mesi. Qualcuno pensava fosse solo uno slogan da campagna elettorale. Si sbagliava. Oggi con questa fascia tricolore sul petto, me lo sentirete dire ancora più convintamente. Andiamo, Bari. Il nostro viaggio è appena cominciato”.

  • Un commosso abbraccio tra Decaro e Leccese
  • Antonio Decaro, Vito Leccese e Michele Emiliano
  • Il nuovo Sindaco di Bari tra la moglie ed i figli

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