FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA: Ariodante Di Georg Friedrich Händel. La Diretta Su Rai Radio3 Attualità Cultura Regione Spettacolo Teatro 21 Luglio 202427 Luglio 2024 di Maria Silvia Quaranta foto di Clarissa Lapolla Al Teatro Verdi di Martina Franca nell’ambito del Festival della Valle d’Itria il 22 luglio alle 21, verrà presentata l’opera riscoperta Ariodante di Hȁndel. Il direttore artistico del Festival Sebastian F. Schwarz quest’anno ha deciso di inserire nel ricco programma della manifestazione un’opera riscoperta, uno dei lavori del compositore tedesco, che verrà eseguito con strumenti d’epoca dall’Ensemble barocco Modo Antiquo diretto da Federico Maria Sardelli, con la regia di Torsten Fischer e un cast di voci specializzate nel repertorio barocco. La serata verrà trasmessa in diretta da Rai Radio3. Il compositore tedesco Il Festival, nella sua politica di ricerca di interpretazioni originali e riscoperte di lavori non allestiti da molto tempo, si è orientato quest’anno su Ariodante di Georg Friedrich Händel, secondo titolo di opera messa in scena in questa edizione, da lunedì 22 luglio, con repliche il 25 e 29 luglio sempre alle ore 21. Si tratta di un dramma musicale in tre atti, su un adattamento del libretto di Antonio Salvi, andato in scena l’8 gennaio 1735 al Covent Garden di Londra, e che per quest’occasione viene proposto nella nuova edizione critica a cura di Bernardo Ticci, affidato all’ensemble barocco Modo Antiquo diretto dal suo fondatore Federico Maria Sardelli, al terzo e ultimo anno di residenza artistica al festival. Nei ruoli principali ritroviamo alcuni fra i migliori interpreti specializzati in questo repertorio: Cecilia Molinari (Ariodante), Teresa Iervolino (Polinesso), Francesca Lombardi Mazzulli (Ginevra), Biagio Pizzuti (Re di Scozia), Theodora Raftis (Dalinda), Manuel Amati (Lurcanio), Manuel Caputo (Odoardo). Regia, scene e costumi sono del team artistico formato da Torsten Fischer (regia), Herbert Schäfer (drammaturgia-scenografia) e Vasilis Triantafillopoulos (costumi). Cecilia Molinari (Ariodante) La fonte d’ispirazione dell’opera handeliana è un episodio dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, un omaggio del festival per i 550 anni del grande poeta italiano che si festeggiano nel 2024. Una trama intricata e complessa, con virtù offese e poi riconosciute, malvagità punita e trionfo dell’onore per un’opera che si chiude con l’esaltazione dei più nobili sentimenti, una vera e propria commedia umana dove i veri protagonisti sono i personaggi piuttosto che mondi fantastici e paesaggi magici che siamo abituati a ritrovare in gran parte dei soggetti barocchi. Francesca Lombardi Mazzulli (Ginevra)_ Assente dai teatri italiani da oltre dieci anni “l’Ariodante – ha ricordato Federico Maria Sardelli – rappresenta l’Händel della piena maturità. Eseguirlo al Festival della Valle d’Itria, luogo storicamente votato alla riscoperta del repertorio barocco, mi emoziona particolarmente. Molto eseguito all’estero, manca invece nel panorama musicale italiano, motivo di grande onore poterlo dunque proporre per il cinquantesimo del Festival”. La regia pensata dal tedesco Torsten Fischer sarà una sorta di viaggio emotivo fra i personaggi. Una lettura moderna in cui Ariodante si rivolge al pubblico d’oggi: “Volubilità dell’amore, brama di potere, intrighi diabolici e di tradimento, di amore cieco… Attraverso la musica celeste di Händel viviamo un viaggio fra i mondi emotivi dei sentimenti umani – ha spiegato Fischer –. Ho cercato di tirare fuori la parte più pura dei personaggi e tutte le possibili sfaccettature dell’essere umano. Lo spettatore può ritrovarsi in questa storia come in uno specchio che riflette la vita dei nostri giorni. Senza distinzione di genere: non è importante essere uomo o donna, ma essere umano”. Frontespizio del libretto del 1735 L’opera aprì la prima stagione operistica del Covent Garden di Londra sfidando la concorrenza dell’Opera della Nobiltà. Nel 1735 Händel ebbe a disposizione una compagnia di ballo per cui compose la musica di una serie di numeri di ballo all’interno dell’opera, ma anche una valida compagnia di canto con il castrato Giovanni Carestini nel ruolo di Ariodante e il soprano Anna Maria Strada del Pò per il ruolo di Ginevra. Tuttavia, sebbene oggi sia considerata una delle sue partiture più riuscite, particolarmente ricca di melodie cantabili e di passaggi virtuosistici, l’opera nel 1735 incontrò un modesto successo, testimoniato dalle sole 11 repliche; anche la ripresa dell’anno seguente, senza balli e con modifiche e aggiunte di arie, non ottenne il successo desiderato. Dovettero passare quasi due secoli per vedere rinascere Ariodante, con la prima ripresa moderna a Stoccarda nel 1926 cui seguirono altre produzioni internazionali che rimisero in repertorio l’opera. La trama racconta la vicenda del principe Ariodante e della sua promessa sposa Ginevra, figlia del re di Scozia. Per mezzo di un elaborato raggiro e con la complicità di Dalinda, dama di compagnia di Ginevra, Polinesso riesce nell’intento di far credere ad Ariodante di godere anch’egli dei favori della principessa. Ariodante, che è stato visto gettarsi da una scogliera, viene creduto morto, mentre Ginevra viene condannata a morte dal re, suo padre, a causa delle calunnie sulla sua supposta immoralità. Polinesso, tuttavia, ferito a morte in un duello da Lurcanio fratello di Ariodante, confessa il suo raggiro prima di spirare; Ariodante e Ginevra possono finalmente unirsi in matrimonio. Programma su www.festivaldellavalleditria.it Biglietti: da 15 a 40 euro. Info: tel. +39 080 4805100, info@festivaldellavalleditria.it ARIODANTEDramma musicale in tre atti HWV 33Poesia da Ginevra principessa di Scozia di Antonio Salvi(dopo Ludovico Ariosto, Orlando furioso)Prima rappresentazione: Londra, Covent Garden, 8 gennaio 1735Nuova edizione critica a cura di Bernardo Ticciper il Festival della Valle d’ItriaDirettore Federico Maria SardelliRegia Torsten FischerScene Herbert SchäferCostumi Vasilis TriantafillopoulosAriodante Cecilia Molinari mezzosopranoGinevra Francesca Lombardi Mazzulli sopranoPolinesso Teresa Iervolino contraltoRe di Scozia Biagio Pizzuti bassoLurcanio Manuel Amati tenoreDalinda Theodora Raftis sopranoOdoardo Manuel Caputo tenoreOrchestra Barocca Modo AntiquoDirettore di palcoscenico Grazia NigriMaestro di sala e Maestro al cembalo Simone OriMaestri collaboratori Ettore Papadia, Matteo Saverio GrassoMaestri collaboratori di palcoscenico Stefania Paparella, Annarita SemeraroMaestro collaboratore alle luci Gabriella CaroliMaestro collaboratore ai sovra titoli Chiara Raguso