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Festival della Valle d’Itria: giornata di studi “Comicità e musica nel lungo Settecento

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l 29 luglio all’Auditorium della Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca, la giornata di studi “Comicità e musica nel lungo Settecento” approfondisce con musicologi e artisti da tutta Italia un repertorio da sempre caro al Festival della Valle d’Itria, cui si devono, di quel secolo, riscoperte e rarità. Nella stessa giornata ultima replica dell’Ariodante di Händel al Teatro Verdi

Il Festival della Valle d’Itria, giunto al mezzo secolo di vita, fin dalla sua nascita si è affermato anche come un laboratorio dedito alla riscoperta dei più significativi titoli della civiltà musicale settecentesca, in particolar modo quelli legati alla grande tradizione buffa, ed è per questo che nell’edizione dei cinquant’anni di vita dedica una intera giornata nazionale di studi dal titolo “Comicità e musica nel lungo Settecento”.

L’appuntamento è lunedì 29 luglio dalle ore 9,30 alle ore 19 presso l’Auditorium della Fondazione Paolo Grassi a Martina Franca. Studiosi, direttori d’orchestra, cantanti e registi, impegnati a vario titolo in un lavoro di valorizzazione dell’operismo settecentesco, si confronteranno sullo stato dell’arte cui sono giunte le più recenti ricerche di settore e le moderne strategie di messinscena, nel rispetto del dettato delle fonti e al tempo stesso affascinando il pubblico odierno, con speciale attenzione a quello più giovane.

La giornata di studi è promossa dalla Fondazione Paolo Grassi, e curata nell’organizzazione scientifica da Paologiovanni Maione e Lorenzo Mattei, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e la Fondazione Pietà dei Turchini Centro di musica antica di Napoli.

L’incontro intende far luce sugli aspetti melodrammaturgici e performativi dell’opera comica del XVIII secolo, dalla commedeja napoletanla sino al “dramma giocoso” di conio goldoniano. La giornata si configura come una preziosa occasione di dialogo fra musicologi e musicisti intorno ai problemi estetici, storiografici ed esecutivi posti dal recupero del repertorio comico del Settecento (qui definito “lungo” in virtù delle sue tante fasi di mutamento stilistico e dei dibattiti estetici che le hanno accompagnate) nel quale hanno rivestito un ruolo cospicuo alcuni celebri operisti pugliesi come Leo, Sarro, Latilla, Logroscino, Insanguine, Piccinni, Traetta e Paisiello.

L’auspicio è che l’incontro funga da evento-pilota per la costituzione di un tavolo di lavoro permanente all’interno del Festival, inteso come luogo di discussione scientifica ma anche di sensibilizzazione per un approccio consapevole (nell’interpretazione e nella fruizione) al genere comico, per molti aspetti più complesso e drammaturgicamente ricco di quello serio.

Nella stessa giornata, al Teatro Verdi, ore 21, l’ultima replica dell’Ariodante di Händel, secondo titolo in programma per la 50esima edizione del Festival. Federico Maria Sardelli dirige l’ensemble barocco Modo Antiquo, voci soliste: Cecilia Molinari (Ariodante), Teresa Iervolino (Polinesso), Francesca Lombardi Mazzulli (Ginevra), Biagio Pizzuti (Re di Scozia), Theodora Raftis (Dalinda), Manuel Amati (Lurcanio), Manuel Caputo (Odoardo). Regia, scene e costumi sono del team artistico formato da Torsten Fischer (regia), Herbert Schäfer (drammaturgia e scenografia) e Vasilis Triantafillopoulos (costumi).

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GIORNATA NAZIONALE DI STUDI

“Comicità e musica nel lungo Settecento”.

ore 9.30

Saluti istituzionali

Rino Carrieri (direttore della Fondazione Paolo Grassi)

Sebastian F. Schwarz (direttore artistico del Festival della Valle d’Itria)

Mariafederica Castaldo (presidente della Fondazione Pietà dei Turchini)

ore 10.00 – 13.30

Prima sessione

Paologiovanni Maione (chairman)

Lucio Tufano (Università degli Studi di Palermo)

Drammaturgie comiche a confronto: Piccinni e Paisiello

Davide Pulvirenti (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”)

«Un duetto per far di sdegno e pace»: soluzioni melodrammaturgiche e funzioni gestuali nel duetto di riconciliazione goldoniano

Paolo De Matteis (Conservatorio di musica “Carlo Gesualdo da Venosa” di Potenza)

Sulla gestualità musicale nelle “Nozze di Figaro”

Samuele Lo Cascio (Università degli Studi di Palermo)

Un’«infima parte» per la nuova opera di corte: drammi giocosi a Ludwigsburg dalla prospettiva di un cantante evirato

Valeria La Grotta (soprano, progetto RipARTI Regione Puglia)

Il “virtuosismo” del repertorio buffo

Paola De Simone (Conservatorio di musica “U. Giordano” di Foggia)

Sulle commedie a Napoli alla fine del Settecento

Claudio Osele (direttore musicale dell’ensemble Le Musiche Nove)

“Mettimonce a raglia”: tra dramma e commedia nella “Sorella amante” di Hasse

ore 15.30 – 19.00

Seconda sessione

Lorenzo Mattei (chairman)

Paologiovanni Maione (Università della Campania “Luigi Vanvitelli”)

Convenienze e inconvenienze “storicamente informate”: le vicissitudini de “Li zite ngalera” di Vinci

Stefano Aresi (direttore dell’ensemble Stile Galante)

Il mostro ubriaco: scelte poetiche e musicali attorno al ciclope nel “Polifemo” di Paolo Rolli e Nicola Porpora

Federico Maria Sardelli (direttore dell’ensemble Modo Antiquo)

Il barocco contemporaneo: una vulgata sempre più distaccata dalle fonti

Giovanni Panizzo (archivista musicale del Festival della Valle d’Itria)

Una fante furba, burlata o di buon gusto? Osservazioni attorno ai “Furbi burlati” di Niccolò Piccinni

Luca Scarlini (scrittore e performer)

«Se un’opera va mal dice il poeta: “la mia composizione è buona e bella: quel ch’ha fallato è il maestro di cappella”»: o del comico cantato in Carlo Goldoni

Mariano Bauduin (regista, Gli Alberi di Canto Teatro)

Punti e Contrappunti nelle note di regia per l’Opera Comica napoletana

Arturo Cirillo (Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”)

Mettere in scena oggi un melodramma buffo

Teresa Iervolino (mezzosoprano)

Interpretare un ruolo comico: aspetti canori e attoriali

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