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Il talento coltivato nei versi di Anna Santoliquido

di Piero Fabris

Di pane, olio e sale sono composte le poesie di Anna Santoliquido. La fetta di pane, frutto del sudore e dell’attesa dell’uomo, attento alle stagioni ha il sapore della fatica nei campi! E l’olio che, non macchia, ma unge e navigando sull’acqua è fiammella di saggezza per alimentare la curiosità e poi, il pizzico di sale, tocco dell’anima per apprezzare il valore della vita. Anna Santoliquido è rimasta la bimba che si interroga sempre! È la poeta che si chiedeva il perché i discorsi pubblici erano affidati solo a certuni di sesso maschile, mentre lei negli altri, in tutti, cercava l’umanità, il sapere, la narrazione, la brezza che soffia su braci di passione per lo scibile: venticello tra le chiome d’argento degli alberi. Da essi si lasciava catturare, avvolgere dall’incanto, dall’essenza sonora che tutti unisce in una culla di albe e tramonti, di storie e di storia. Nei suoi versi vi è l’Amore per tutta la terra, distesa e crespa, di collinette e doline che sanno mostrarsi in colori sfumati e contrasti. La prima qualità della Poeta è l’Ascolto, il saper porgere i propri sensi sull’uscio della natura e, poi la fermezza, il punto chiaro e fermo, simile alla pietra dura che è ormeggio per le navi, per lo spirito che abita “La casa di pietra” alla quale tornare per raccogliersi e, già nella facciata accarezzata dal sole, fatta di sassi scolpiti dall’uomo e dal tempo vissuto meditare sulla creazione statica e dinamica. La casa per la Santoliquido non è solo il luogo della propria infanzia, ma la cuna dei primi vagiti nei quali ritrovare le finestre, l’uscio schiuso sull’infinito, la cruna per imbastire viaggi sui tratturi del Sud che conoscono i sentieri dell’essere più profondo.

Anna Santoliquido

La sua abitazione è quindi Specchio/dono nel quale ogni persona può rinvenire il bandolo della propria matassa/origine. Cogliere e gustare la vita non le è bastato, aveva bisogno di non disperdere le emozioni ed è per questo che annotare su fogli come fossero fette di pane, le veniva istintivo all’ombra del platano. La casa come un bozzolo nel quale leggere, studiare, ricercare china sul sedile di pietra. Non ci si improvvisa poeti! Dietro i versi della Poeta vi è continuo studio, approfondimento, dubbio Anna Santoliquido assetata e affamata ha consumato occhi nella notte per amore del sapere. L’istinto è divenuto spontaneità e così, il tempo passato ad allenarsi ha dato i suoi frutti, la ha preparata a guardare il mondo con il telescopio della cultura, le ha permesso di andare oltre i confini delle proprie regioni e tessere rapporti costruttivi, scambi culturali, poesia, la sua come creatività per congiunzioni, invito a indagare i silenzi rumorosi del tempo dei padri, invito a riconoscere il tempo scandito da una pendola dai rintocchi dei bastoni di chi si muove lento sotto la curva degli anni, invito a cogliere i sorrisi delle madri che sanno giungere al cuore nonostante i ricami del tempo li mimetizzi e li custodisca in un riserbo prezioso. Anna Santoliquido è un’amazzone che combatte con se stessa prima di mettere il punto alla silloge, il suo essere puntigliosa è rispetto per chi legge. Ogni libro è un dono che non deve avere difetti. La poesia di Anna non guarda nostalgica al passato, non è un piangersi addosso, ma guardare con nitidezza ai valori autentici che ci fanno cittadini del creato, gente di comunità civili che sanno scorgere nell’altro un’opportunità di crescita, popolo che sa ravvisare nei calli dei palmi, apparentemente vuoti, tutta la ricchezza dell’Essere Semplici. Certi versi, con immediatezza, dissolvono confini del pregiudizio, nei quali si barricano soltanto i miopi, la piccolezza d’animo così diversa dalla fragilità. La Santoliquido non nasconde le proprie debolezze, il suo sentirsi inutile davanti a tanta cattiveria, ma nulla la dissuade dal fare dell’arte del poetare il vomere che solca la terra e lasciare tra le zolle parole feconde per visionari innamorati della pace. Se si vuol costruire il domani bisogna educare al rispetto! Se si vuole edificare il buono bisogna servire il proprio tempo scegliendo le parole come fossero oro passato per il crogiolo infiammatore e la poeta con i suoi termini misurati, fa delle strofe un alveo per l’armonia, un progetto di fratellanza, un grido che desti la coscienza che unisce attorno a una pignatta dove ribolle il sapore dell’esistere. La poesia è quindi impegno sociale che nulla ha a che fare con gli esibizionisti in fuga dal loro vuoto asfissiante. Anna Santoliquido fa dei pensieri, delle idee, companatico per le sue pagine sapendo benissimo che scrivere è fatica, condivisione. Scrivere è saper usare il filo d’inchiostro con eleganza. Scrivere è usare il filo più sottile e chiaro per giungere con immediatezza all’altro. Saper fare di segni grafici delle sillabe che con la loro forza sappiano giungere vibranti fino alle midolla. Scrivere è mantenere viva la memoria. Scrivere è l’eredità dei folli, dei visionari che sanno guardare lontano, che sanno immaginare il granello di senape divenire immenso. Anna Santoliquido, come tutti i veri poeti, non porta a se stessa ma guarda ai figli e ai figli dei figli, alla bellezza possibile del loro domani.

Anna Santoliquido

Nel cofanetto dei suoi scritti ci sono gli ingredienti per le più belle risorse umane, quelle che non hanno bandiera, ma sono espressione di dignità. La poeta si affatica e con cura mette una parola accanto all’altra perché ogni immagine evochi e richiami tutti all’incontro come la campana di un paese. Nelle sue raccolte di poesia ci sono descrizioni paesaggistiche, abiti morali, visi intarsiati da carattere e volti scolpiti dal sacro vissuto, sono raccolte di versi nelle quali si riconosce la riverenza per la natura madre, la sposa e lo fa con la schiettezza delicata e pungente di chi coglie le more tra i rovi ringraziando del dono l’Universo. La Santoliquido sembra instancabile, continua a seminare e seminare fosforescenti sogni di luce, si fa testimone della vigna curata, di gente che viaggia e della transumanza che sa guardare al cielo di piccole zolle, di semi di gioia e dolori. Le sue sono solo fette di pane abbrustolito con l’olio dell’esperienza e un pizzico di sale per chi sa trasformare segni in suoni evocatori, fare di pagine di poesia, spartiti le cui note sono musica che naviga. Liriche quindi di un piano, di un periplo internazionale, girotondo per il pianeta che inanella le anime. Lei? Uno spirito orgogliosamente agreste che ama chinarsi sul greto dei ruscelli per sentire i sussurri, le parole che giacciono sotto le pietre sommerse dalla corrente. Lei? Una Donna che guarda lontano e ai piccoli fiori di campo, segno di Speranza, certezza di rinascita non di illusione. Composizioni come petali di fiori i cui profumi non hanno confini e in questo è raccolto il senso del suo impegno, dei suoi versi tradotti in tante lingue, non certo per amore della notorietà effimera quanto per il bisogno di fare della terra un grande porto trapunto dalla meraviglia.

Cenni Biografici di Anna Santoliquido.

Anna Santoliquido

Nata a Forenza (Potenza), vive da molti anni a Bari dove si è laureata in Lingue Straniere. Docente di Inglese, ha collaborato nella stessa Università a molti progetti. Ha pubblicato numerosi saggi, scritto articoli, racconti e poesie. Ha fondato il movimento internazionale “Donne e Poesia”. È traduttrice e organizzatrice di convegni. Partecipa a Congressi, incontri letterari contribuendo alla edificazione di ponti e pari opportunità. Grazie al suo impegno molti scrittori, poeti stranieri sono stati conosciuti da un pubblico più vasto. Ha fatto parte e collabora con molte redazioni di riviste come “La Vallisa”, “Clic”, “Donne 2000”, “La Calce e il Dado”. Membro del coordinamento nazionale scrittori SLC – CGL, responsabile per la Puglia e Basilicata. Ha diretto laboratori di poesia nelle scuole, promuove iniziative che sensibilizzano alla Poesia favorendo il dialogo e la conoscenza tra i popoli. Le sue poesie sono presenti in moltissime antologie e sono state tradotte in tantissime lingue. I suoi lavori sono divenuti oggetto di studi critici e tesi di laurea. Tra le opere di Poesia ricordiamo: I figli della terra; Decodificazione; Ofiura; Trasfigurazione, Nei veli di settembre; Rea confessa; Il feudo; Confessioni di fine millennio; Bucarest; Quattro passi per l’Europa; Nei cristalli del tempo – poesie per Genzano. Per il Teatro ricordiamo: Il Battista. Numerosi sono i riconoscimenti per i valori letterari e umani delle sue pubblicazioni e per l’instancabile impegno educativo e di promozione umana e sociale.

2 thoughts on “Il talento coltivato nei versi di Anna Santoliquido

  1. Buona sera.
    Condivido parola per parola.
    Vorrei far arrivare il mio saluto affettuoso ad Anna Santoliquido, l cui poesia, con quella di Sinisgalli e Scotellaro, mi accompagna nei miei cammini in terra lucana.
    Un caro saluto.

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