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WORLD PRESS PHOTO EXHIBITION 2024

Inaugurata nel teatro Margherita di Bari la mostra di fotogiornalismo più famosa al mondo

di Piero Fabris

Una foto per raccontare il mondo è questo il senso di un concorso fotografico come il “World Press Photo”; trattasi di scatti realizzati da fotoreporter, i quali in un clic hanno raccontato e trasmesso emozioni di un mondo che gira su se stesso, il pianeta sul quale viviamo. Sono foto che sanno fermare l’osservatore davanti al fascino della storia con le sue narrazioni che fanno della terra palpitante un luogo dalle poliedriche sfumature, teatro di avvenimenti e mutamenti, a volte repentini, altri rumorosi, molti silenziosi dei quali i fotodocumentaristi sono i testimoni sapendo cogliere con il loro occhio allenato l’attimo, o un particolare, un modo di essere, di vestire, magari un’espressione che tutto dice.

Davanti a ogni scatto selezionato da una commissione di esperti è inevitabile soffermarsi a lungo. E’ come aprire la propria mente davanti a finestre di luoghi lontani e lasciarsi investire da correnti diverse che alimentano la consapevolezza, ma è anche possibilità di fare i conti, anzi i raffronti fra passato, presente e proiettarsi sul futuro. La “World Press Photo è un’organizzazione no-profit con sede ad Amsterdam. E’ stata fondata nel 1955 e dà vita al più prestigioso concorso di fotogiornalismo mondiale e si tiene a Oute Kerk (chiesa vecchia). Le fotografie vincitrici vengono messe insieme e divengono una mostra itinerante per i 40 paesi del pianeta. Tutte le fotografie vincitrici vengono anche raccolte in un annuario tradotto in sei lingue ed è in un certo senso come un almanacco nel quale la memoria collettiva ritrova i propri elementi. Oltre a stabilire quale sia la fotografia dell’anno i giurati del concorso determinano i vincitori di categorie come: notizie del posto, azione sortiva, caratteristiche sportive, vita di tutti i giorni, arti e intrattenimento e natura, ritratti. Tra gli scopi dell’organizzazione vi è quello di sostenere la fotografia professionale internazionale elevandone gli standard organizzando progetti educativi in tutto il mondo tra seminari e laboratori, corsi gratuiti di perfezionamento. Nulla è più vicino alle nostre sensibilità di un’immagine che sappia farci divertire, oppure scandalizzare giungendo con immediatezza, con tutto il suo orrore da qualche parte del globo! Raccontare e suscitare emozioni è un’arte.

Dall’undici ottobre all’otto dicembre 2024 si potranno ammirare 130 scatti che sanno offrire idee di realtà come quella della giovane donna che stringe a sé il corpo della nipotina deceduta, avvolta in un bianco sudario. E’ una foto eloquente che ben trasmette tutto lo strazio degli affetti e la miseria della deflazione che un conflitto causa. La foto scattata nell’ottobre 2023 a Gaza esprime il dolore e la miseria che il missile israeliano ha provocato. Uno scatto che interroga l’osservatore profondamente catapultandolo oltre le quattro mura della comodità dove consuma la propria vita sentendosi al sicuro dal mondo che lo circonda.

Sono vite, storie ed emozioni quelle cristallizzate negli scatti della “World Press Photo Exhibition2024 che torna per l’undicesimo anno al teatro Margherita di Bari organizzata da CIME, realtà pugliese tra i maggiori partner europei della fondazione “World Press Photo di Amsterdam, promossa dalla Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese (consorzio regionale per le arti e la cultura) in collaborazione con il “Comune di Bari”, con la partnership dell’Università degli Studi Aldo Moro e del Conservatorio Nicolò Piccinni. Sono storie di Donne, Di Uomini, di Guerre, di Migrazioni, dei grandi temi che riguardano ogni angolo della terra: dalla povertà ai disordini politici, dalla crisi climatica ai diritti civili e sociali negati.

Le 130 foto dei vincitori della sessantasettesima edizione è curata quest’anno dalla messicana Martha Echevarria che ci permettono di compiere un viaggio critico tra gli eventi che hanno stigmatizzato il 2023. Una esposizione che ci permette di Orientarci tra i temi più Caldi che lo hanno animato.  La mostra stessa è un racconto globale che attraverso la divisione geografica del concorso offre un’ampia panoramica su tutte le regioni del pianeta: Africa, Asia, Europa, Nord e centro America, Sud America, Sud-est asiatico e Oceania.

Per ciascuna delle sei aree di riferimento, vi era una giuria diversa a decretare i vincitori regionali per le quattro categorie del concorso: Foto singola, Storie, Progetti a lungo termine e Open Format. E’ stata poi competenza di una giuria globale, composta dai presidenti delle 6 giurie regionali la selezione, tra i 24 vincitori locali, delle 4 opere vincitrici a livello internazionale, tra cui l’attesissima World Press Photo of the Year. Un lavoro di studio per la scelta che ha reso necessarie settimane di confronto da cui sono scaturite anche sei menzioni d’onore e due menzioni speciali nei confronti di scatti che documentano la guerra tra Israele Hamas. A presieder la giuria globale di quest’anno Fiona Shields che è a capo del dipartimento di fotografia del giornale britannico “The Guardian”, la quale ha affermato: “Le immagini scelte sono state realizzate con rispetto, coraggio e profondità, spesso in circostanze inimmaginabili e hanno una risonanza universale che va oltre i paesi d’origine”.

La mostra è stata inaugurata venerdì 11 ottobre alle ore 18 all’interno del Teatro Margherita di Bari, alla presenza del direttore del dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia, Aldo Patruno, del presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Paolo Ponzio, del sindaco di Bari Vito Leccese, dell’Assessora alle Culture del Comune di Bari, Paola Romano, del Segretario regionale del MiC Puglia, arch. Maria Piccarreta e del direttore di Cime, Vito Cramarossa

La serata è stata animata dalla musica del Gipsy Project e del Bari Clarinet Ensemble, l’aperitivo è stato offerto da Bigood – Catering BioSolidale.

12 ottobre 2024

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