La Ragazza del Treno: primo posto al box office Italia. Cinema Cultura 7 Novembre 2016 “L’ex moglie ubriaca, l’amante baby sitter nel letto, il voyeurismo: ed è successo” regia di Tate Taylor, con Emily Blunt, Justin Theraux, Haley Bennett di Romolo Ricapito La Ragazza del Treno svetta in classifica al primo posto nel box office italiano. Successo imprevedibile? In realtà il film è tratto da un best seller vendutissimo. Ma non basta a giustificarne il successo nelle sale, perché non tutti leggono. Un commentatore ha definito la pellicola diretta da Tate Taylor un film “senile”, ossia adatto a un pubblico di anziani. Ma è veramente così? In esso si analizzano le paure delle coppie: quella di venire traditi e quella di esserlo effettivamente, dunque la tematica dell’abbandono. In più, quella classica della donna che, nel ruolo dell’amante, rimane incinta. E deve comunicarlo al futuro padre del bebè. La reazione è ovviamente scomposta. L’amante donna viene alternata nella finzione all’amante uomo, privilegio sempre della “tata” che nella sua innocenza di lineamenti di bionda slavata si impone come motore dell’azione. Nel dialogo, il marito fedifrago dice che gli piace avere in casa la baby sitter per alternarla sessualmente alla legittima moglie. Questo dato di fatto è una fantasia proibita di molti uomini, un classico insomma. Applicato nella realtà da molti attori famosi: Hollywood e non soltanto la mecca del cinema, è il luogo dove molti mariti Vip hanno tradito le mogli con la babysitter, in qualche caso con la badante, Solo che in questo contesto, forse per per applicare il moralismo di matrice anglosassone, hanno sposato baby sitter ( o badante), lasciando la legittima moglie con un conto in banca efficace che ne ha sedato il malanimo. Ma La Ragazza del Treno affronta anche un altro tabù: quello dell’alcolismo femminile, unito al voyeurismo. Se l’abuso di alcol è abbinato al “guardonismo” nella stessa donna, allora l’effetto spettacolare è assicurato. Aumentato, volendo, da un’altra paura: quella di perdere il lavoro. E la protagonista di La Ragazza del Treno il lavoro lo ha perso, a causa del suo essere continuamente ubriaca. Se infine alla perdita del lavoro femminile vene unita quella della paura del licenziamento per gli uomini, il dado è tratto. Ma la ragione del licenziamento per “lui” è un’altra. “Non sa tenere l’uccello nei pantaloni”, dice icasticamente la moglie del Capo Ufficio . In pratica, il farfallone amava sedurre tutte le segretarie e le impiegate dell’ente presso il quale lavorava. Ecco dunque abbattuto un altro tabù, che viene castigato sempre con il tipico moralismo di matrice anglosassone, tipico dei discendenti culturali dei Padri Pellegrini.