The StartUp- Accendi il tuo futuro: giovani, carini e molto occupati Cinema 13 Aprile 2017 di Romolo Ricapito The StartUp- Accendi il tuo futuro è un ottimo film di Alessandro D’Alatri che racconta la storia (vera) di un giovane imprenditore (Matteo Achilli) fondatore di un social network “all’italiana” destinato ai giovani in cerca di lavoro e che poneva tra le finalità primarie dell’operazione la valorizzazione della meritocrazia. C’è da dire che la storia, non conosciuta da tutti, pare inventata in quanto la sceneggiatura infonde al contesto un tono se non favolistico epperò “di leggenda”. Si vuole fare risaltare, infatti, che in un’Italia in crisi, acritica e senza futuro (per i giovani) sussistono condotte “anticonformiste” rappresentate da nuove emergenti e “vergini” eccellenze che, non essendo aiutate dal “sistema”, o dalle classiche raccomandazioni, si fanno da sé. Veri self made men, insomma, per dirla all’americana. L’operazione prodotta da Luca Barbareschi ha diversi pregi. Un cast non scontato (finalmente!) che utilizza quasi tutti attori giovani, “da lanciare” nell’empireo cinematografico infestato dai soliti noti. A brillare è poi Massimiliano Gallo, nel ruolo del padre, un “borgataro” dal cuore d’oro. Le origini umili del protagonista, Matteo, interpretato da Andrea Arcangeli, sono la “concausa” del suo riscatto, dovuto a intelligenza, voglia di farcela, talento. Molte scene sono ambientate alla Bocconi, università milanese che Matteo frequenta, dopo avere vissuto e dato l’esame di maturità a Roma. Nel film sussistono con abbondanza le classi ricche, in contrapposizione a quelle povere e non c’è via di mezzo. Ricco, anzi ricchissimo è il compagno che gli ruba (grazie all’aiuto del padre, accordatosi con l’allenatore) la convocazione a un campionato di nuoto (Matteo è anche uno sportivo con ottime possibilità di diventare un campione). Ricca è la fidanzata Cecilia (Matilde Gioli), ancora ricchissimo il nuovo amico Matteo Leone, milanese bruttino ma elegante, che offre serate a base di feste e orge (Valerio Maffeis). Sfigato infine quello che diventerà il socio di Matteo Achilli,alias l’attore-caratterista Luca Di Giovanni nel ruolo di Giuseppe Iacobucci , un ingegnere pagato 1.000 euro al trimestre da un squattrinato piccolo imprenditore informatico . Il protagonista poi, onesto e tutto d’un pezzo, vive una sorta di dissoluzione causata dal “successo” del suo personaggio “emergente” che ne fa rapidamente una specie di “Fabrizio Corona”, però più sprovveduto. La resurrezione sta nella discesa agli inferi, appunto, che lo priva anche dell’amore. E’ una storia dunque moderna, ma anche antica: ossimoro di una rappresentazione fatta di ambienti eleganti, ben fotografati. Questa pellicola che va contro le tendenze della cinematografia attuale avrebbe meritato maggiore fortuna in un periodo nel quale comunque gli incassi dei film italiani stanno andando praticamente a rotoli. A regnare infatti dopo La Bella e la Bestia della Disney è la nuova avventura di cartoon dei Puffi. Tra gli altri flop delle pellicole uscite in contemporanea a The Start Up, quello di Piccoli Crimini Coniugali, che ad esempio martedì 11 aprile è decimo con appena diecimila euro d’incasso. A perderci la nuova coppia Sergio Castellitto-Margherita Buy, in un film “da camera”. Tornando a The Start Up, il film utilizza come colonna sonora due canzoni di Nesli e in particolare Do Retta a Te, portata dal cantante di Senigallia (fratello minore di Fabri Fibra) all’ultimo Festival di Sanremo in coppia con Alice Paba, senza molto successo. Il brano comunque nel contesto dell’opera di D’Alatri, risalta. Volendo formulare una critica, il film nella seconda parte appare in certi punti “scontato”, avendo già diffusamente elaborato ed esaurito il tema portante della creazione di Egomnia, la start up miracolosa creata dal giovanissimo imprenditore. Ad ogni modo l’opera è pregevole e sarà certamente più fortunata con la distribuzione in dvd.