Doppio Amore di François Ozon: è un capolavoro di perversione, ma anche un capolavoro assoluto Cast: Marine Vacth, Jeremie Renier, Jacqueline Bisset, Myriam Boyer, Dominique Reymond Cinema 23 Aprile 201824 Aprile 2018 di Romolo Ricapito Doppio Amore, diretto da François Ozon che lo ha anche sceneggiato, è un film da non perdere assolutamente, nell’ambito di una stagione cinematografica che sta declinando rapidamente verso la sua fine senza offrire al pubblico delle pellicole di grande interesse . Il titolo originale è L’amant double, l’amante doppio, più consono alla trama. All’inizio vediamo la protagonista Marine Vacht nei panni di Chloé sottoposta a una visita ginecologica laddove la sua vagina è inquadrata in primo piano. Trattasi di una prima sequenza “innovativa” alla quale ne faranno seguito tante altre. Osserviamo quindi la ragazza entrare nello studio di uno psichiatra, consigliatole dalla ginecologa perché i mal di pancia che ella accusa sono psicosomatici. Ecco immediatamente una serie di inquadrature rarefatte, dalla scala a chiocciola allo studio dello specialista, Paul Meyer, impersonato da Jeremie Réniér. La paziente gli fa una lunga confessione: “ho 25 anni, vivo da sola col mio gatto Milo e sto cercando lavoro, sono una ex modella, penso di essere incapace di amare e mi sento vuota, quasi assente. Piango spesso senza motivo”. Chloé inoltre confessa la fantasia di un pancione, il suo, che sta per esplodere (brama una maternità). Osserviamo i due primi piani degli attori, ravvicinati e di profilo. Esiste una ricerca dell’immagine se non maniacale, efficiente ed artistica, ma che continuerà per tutto il film con una sceneggiatura a sorpresa e cambi di registro frequentissimi tramite i quali lo spettatore è veicolato quasi su un ottovolante virtuale. Avviene qui un transfert al contrario: ad essere affascinato è lo psichiatra, che perciò sospende la terapia, intrecciando una relazione con la sua paziente. Nel privato Paul si dimostra un compagno pieno di attenzioni e delicato. La coppia si ambienta rapidamente in un appartamento preso in affitto che è arredato in maniera sobria ma lussuosa ed è anche attiguo a quello di una stravagante vicina, ormai anziana, amante anche lei dei gatti come la protagonista. Il tema del doppio si contrappone in tutta la sua virulenza, perché Chloé diverrà paziente e poi amante del fratello gemello di Paul, Louis Delord, anche lui psichiatra. I gemelli nascondono dei segreti familiari che dal cognome diverso, piano piano, si riveleranno in altri particolari e contenuti , con tutta la loro crudezza e unitamente ad altre stranezze. Ma Louis è una sorta di Christian Grey di 50 Sfumature, più imprevedibile anche perché molto più affascinante, un amante perverso con il quale la bella Chloé esplorerà le sue personali perversioni, assetata di sensazioni forti e con evidenti istinti masochisti. Il film è curatissimo nei particolari, dalla colonna sonora di sottofondo vintage, poco invadente, che utilizza canzoni come As Long As I have You di Elvis Presley, a scene che sono la proiezione della sessualità e della personalità deviata della protagonista. Eccola allora fare l’amore coi due gemelli, quindi avviarsi a una deriva di perversioni sempre più raffinate, alla scoperta di segreti inenarrabili e sconvolgenti. Va detto che Jeremie Réniér è straordinario nel doppio ruolo gemellare, battendo di diversi punti la pur brava Marine Vacth C’è poi l’apporto di Jacqueline Bisset, ancora affascinante, in un doppio ruolo (anche lei!). Ozon ha diretto un thriller -capolavoro, che è più un’esercitazione psicologica (quasi delirante) che un thriller, ma che rimane però un film di mistero e di atmosfere pregnanti, sensuali, erotiche e conturbanti. In competizione al Festival di Cannes del 2017, Doppio Amore impone il regista François Ozon come genio del momento. La pellicola è tratta dal romanzo di Joyce Carol Oates ( una delle più importanti scrittrici americane viventi) dal titolo Lives of the Twins (Vite dei gemelli) pubblicato con lo pseudonimo di Rosamond Smith. 23 aprile 2018