Loredana Bertè dopo Sanremo 2019 rientra in classifica con la riedizione di Streaking (1974) Attualità Musica 24 Aprile 2019 di Romolo Ricapito E’ in atto la riscoperta di una Loredana Bertè inedita, sulla scia di Cosa Ti Aspetti da me, brano dell’ultimo Sanremo che è gettonatissimo in radio immediatamente dopo Soldi del vincitore Mahmood. Il fatto che a 68 anni la popolare cantante sia un idolo anche dei giovanissimi non ha precedenti nella storia della musica leggera italiana, laddove artiste come Mina, Patty Pravo e Ornella Vanoni dominano da sempre la scena, non essendo però mai riuscite a conquistare ex novo tanti fan tra i teenager, cosa che invece per la Bertè è andata in porto. Un po’ è merito della collaborazione dell’estate scorsa con i pugliesi Boomdabash, che ha fatto di Non ti Dico No la canzone più gettonata in assoluto, ma la grinta del’artista calabrese è riuscita ad imporsi al di là di questo, in quanto corrisponde a uno stato di grazia psicologico che incanta gli ascoltatori e facente seguito ad anni di polemiche, infelicità, momenti realmente negativi accomunati spesso ad atteggiamenti di autoesclusione e cupio dissolvi, o di polemiche a volte sterili. In quest’ottica si pone la ristampa su vinile del primo trentatré giri della cantante dal titolo Streaking e risalente al 1974. Esso ha già occupato la diciottesima posizione nella speciale classifica dei vinili, in salita, pubblicata dalla Fimi e reperibile sul sito www.fimi.it . Questa chart nella stessa settimana di fine marzo era capeggiata dal nuovo ingresso al primo posto di Fleurs-20th anniversary di Franco Battiato. L’album Streaking era stato comunque già ristampato in cd nel 2016, mentre nel vinile originale conteneva alcune foto della Bertè nuda. Tutti i brani sono scritti da Enrico Riccardi che per una fatale coincidenza è scomparso il 17 marzo scorso, in concomitanza con l’uscita dell’album ristampato. Riccardi era il co-autore (con Luigi Albertelli) di Zingara, popolarissimo successo di Iva Zanicchi. Un altro suo grandioso successo è Io Mi Fermo Qui per i Dik Dik. In La Porti la Maglia, la nona traccia, scritta col fedele Albertelli, assistiamo a un ragtime “urlato” da parte della Bertè, stella nascente. La voce dell’allora ventiquattrenne rivela molta forza negli acuti. Ci troviamo di fronte a una specie di inno alla liberazione sessuale, con parti strumentali jazz e rock e che rendono il brano senza tempo. Ovvero, esso si rivela ancora adesso modernissimo all’ascolto. La moto è citata come mezzo di emancipazione, allo stesso modo del “viaggio”. S.E.S.S.O del solo Riccardi inizia sullo stile di Why Can’t We live Together di Timmy Thomas . In esso la Bertè rivela una voce ancora da bambina (ma volutamente) che fa da contraltare al richiamo sessuale esercitato su di lei da uno sconosciuto. In definitiva ci troviamo di fronte a una cantilena dalle venature rock. La Telefonata è invece una composizione psichedelica, sempre del solo Riccardi, ma troppo aggressiva e di rottura. Essa si rifà alla musica tipo Genesis e Pink Floyd. Il risultato è artificioso, innaturale e respingente. Volevi un amore grande fu il singolo estratto, o 45 giri, come si diceva all’epoca, nel linguaggio comune dei consumatori e dj radiofonici. Gli autori, insieme a Riccardi erano il solito Albertelli e Sergio Menegale, che ha scritto in seguito molte canzoni per Lo Zecchino d’Oro. E’ questo un pezzo più accessibile sul melodico-tradizionale, ma non scontato. Apre la strada poi a hit di maggior successo e che seguiranno a breve, come Sei Bellissima e Fiabe. Le parole sono quelle tipiche del romanticismo che veniva riscoperto in quegli anni di cambiamenti velocissimi , ma a volte troppo disordinati :” Volevi un amore grande, quelli che cambiano la vita. Questo amore è capitato proprio a me, etc”. Completano il bel 33 giri altre canzoni come Non So Dormire Sola, Marrakech e Fare l’Amore.