Franco Battiato un filosofo greco del novecento Arte Cronaca Cultura Musica 18 Maggio 202118 Maggio 2021 di Clelia Conte E’ Inutile fare degli sproloqui sulla vita de Franco Battiato che si è spento questa mattina nella sua casa di Milo. Tutti ne hanno parlato e ne parlano. Vorrei esprimere solo il mio pensiero in omaggio alla sua sfaccettata arte e alla sua genialità nell’essere così originale e unico. Nonostante la sua raffinata musica sperimentale, alle porte degli anni ottanta, ebbe successo e popolarità per la bellezza e l’intensità di quei brani che lo hanno portato ad essere il grande maestro poliedrico che conosciamo. Un grande e straordinario uomo che non ci ha mai deluso ogni volta che ha lanciato un’opera. Cinema, teatro, letteratura, regia, musica, pittura: lui ha toccato alla grande tutti i campi dell’arte ed ha sperimentato le sue idee. Io lo definirei un filosofo greco del novecento con una testa e un cuore libero. La sua canzone “Cerco un centro di gravità permanente” viene cantata più volte nella famosissima serie tv “La casa di carta” ed è tornata a vivere nel mondo anche se non è stata mai dimenticata come tutti i suoi brani. Franco Battiato quando era giovane. Così i ragazzi degli anni ottanta quelli della musica New wave lo vogliono ricordare Grazie al suo “Per Elisa” e alla possente voce della cantante Alice, la canzone vinse il Festival di Sanremo del 1981. Lo incontrai per la prima volta nel 1983 in occasione della grande manifestazione canora “Azzurro” che si svolgeva al teatro Petruzzelli di Bari. Era assieme ad Alice, Nada e al maestro Severino Gazzelloni. Una vera emozione. Lui parlava con una voce pacata e con un linguaggio impeccabile. Era giovane ma aveva già un grande carisma. Io ero una ragazzina vivace e con tanti sogni nel cassetto ed ho sognato con la sua musica. Franco Battiato rimarrà nella storia, non tramonterà mai e noi che abbiamo vissuto i suoi anni più floridi ci inchiniamo al calo del suo sipario. Un poeta dell’anima eterno perché ha parlato di sentimenti ed emozioni che non finiranno mai e la sua arte sarà sempre attuale. Non solo vivrà nei nostri cuori ma sicuramente rapirà quelli delle generazioni future. 18 maggio 2021
Grazie, è sentito! Nel nostro giornale quando vogliamo ricordare una persona che non c’è più, non scriviamo il solito necrologio stereotipato ma preferiamo dare un segnale più forte di devozione verso il personaggio esprimendo i nostri pensieri in loro memoria. Rispondi