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Da KIEV un grido disperato: Armi armi armi!

Anna Gomes

di Anna Gomes


Il Ministro degli esteri ucraino Kuleba :” I Russi si stanno riorganizzando con i loro piani, noi con i nostri. Nella battaglia per il Donbass purtroppo, rivedrete la seconda Guerra Mondiale ”E’ sembrato lucido, concentrato e terribilmente provato dalle conseguenze di questa terribile guerra il Ministro Ucraino. Gli alleati, al grido di aiuto del Ministro Kuleba hanno risposto a gran voce: ”Faremo di più’”.

Cosa ci può essere dietro questa risposta ”faremo di più”? Un’ aggravarsi del conflitto Russo Ucraino a cosa porterebbe? Non è che noi Italiani ci stiamo esponendo troppo? Le domande senza alcuna risposta la fanno da padrona in questo momento delicato e cruciale per la Pace nel mondo e seguendo la scia del nostro Presidente Draghi cosa facciamo ora, i dovremmo inasprire le sanzioni alla Russia? Gli Italiani sono al momento divisi tra il desiderio di Pace che ovviamente, ci allontanerebbe da ulteriori massacri in Ucraina e la risposta alla nostra coscienza di Europeisti e di uomini che hanno ancora un cuore. E proprio di questo si tratta oggi: di avere un cuore e contenere un Guerra che si preannuncia, a mio avviso, mondiale o lasciarsi esplodere ad una rabbia che abbiamo ormai tutti, fagocitata anche dai Talk show di giornalisti più o meno parziali. In pratica la Nato non possiede al momento, armi proprie, sono i Paesi membri ad avere mezzi e soldati. Praga ha già inviato tank russi, Londra  starebbe per mandare blindati.

Charles Michel
Charles Michel

Stoltenberg, fortunatamente, mantiene la calma per non scatenare una Terza Guerra Mondiale. E allora c’è qualcuno che oltrepassa i limiti stabiliti e qualcuno che non lo fa. I pacifisti, che sono tanti, si ritengono contrari all’invio di armi, ma molte coscienze (politici, giornalisti e comuni mortali) si ribellano alla furia Russa. Intanto anche la Propaganda, come in tutte le guerre, la fa da padrona. Il Consiglio Europeo (difronte alle immagini strazianti di Bucha) si difende così: ”Indagheremo, ve lo assicuriamo. Ma dovete capire… comunque la pagheranno per questo scempio.” L’ipocrisia degli Stati dell’Unione Europea, questa volta non è solo importante, ma necessaria ai fini di un “Cessate il fuoco!” e “Stop the war!”.

8 aprile 2022

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