Beatificazione del Cardinale Armeno Agagianian Cronaca 7 Novembre 202217 Novembre 2022 Mariam Siranush Quaranta dottoressa in comunicazione Riceviamo dalla dott.ssa M. Siranush Quaranta e pubblichiamo Membri del tribunale diocesano ( foto Tito Quaranta) Il 28 ottobre 2022 alle ore 12.00 si è aperta, con la prima sessione, l’inchiesta per labeatificazione e canonizzazione del vescovo Gregorio Pietro XV Agagianian, CatholicosPatriarca degli Armeni Cattolici e cardinale di Santa Romana Chiesa, attraverso l’analisidella sua vita, virtù eroiche e fama di santità.La data non è casuale, ma è stata sceltaperché corrisponde alla festa dell’apostolo San Giuda Taddeo, il primo Catholicos degliarmeni. Foto del Cardinale Agagianian con Papa Giovanni XXIII in mostra al palazzo lateranense ( foto Tito Quaranta) A Roma presso la Basilica Pontificia di San Giovanni in Laterano tutti i componenti delTribunale Diocesano, costituito da fra’ Carlo Calloni postulatore generale dell’ordine deifrati minori cappuccini, da don Giorgio Ciucci promotore di giustizia, dai notai MarcelloTerramani e Francesco Allegrini, dal delegato episcopale monsignor Giuseppe D’Alonzo,hanno giurato e sottoscritto l’atto di avvio, impegnandosi a svolgere il loro lavoro in modo irreprensibile , senza alcuna forma di coercizione o costrizione.Aver avuto l’onore di essere invitata a partecipare all’evento da parte del vice rettore delPontificio Collegio Armeno padre Bedros Marshlian, assieme ad Araksi Lilosian, VartuhiAmelia Rochira e Tito Quaranta è stata l’occasione per comprendere come effettivamenteprende inizio questo tipo di processo, che è in tutto e per tutto un atto giuridico, con notai, testimoni e documenti certificati. Nella foto da Sinistra a destra: Mariam Siranush Quaranta, S.B. Patriarca di Cilicia Raphael Bedros XXI Minassian e Vartuhi Amelia Rochira (foto T. Quaranta) Tutti i presenti, compresi Sua Eminenza il cardinale vicario Angelo De Donatis e ilPatriarca Catholicos di Cilicia S.B. Raphael Bedros XXI Minassian, hanno manifestato unasincera emozione nel poter finalmente realizzare la ricognizione su questo grande uomo.Dopo l’ascolto commosso del Padre Nostro cantato in armeno, è stato il cardinale vicario De Donatis a illustrare un breve ritratto del Servo di Dio Agagianian, attraverso le tappe più salienti della sua vita. Visita di Agagianian al villaggio di Nor Arax nel 1930 (foto di proprietà della famiglia Musceghian – Rochira) BiografiaGhazaros Lazarus Agagianian nasce ad Akhaltsikhe in Georgia il 18 settembre 1895 e finda piccolo sente la chiamata del Signore, tanto che a 11 anni inizia a frequentare ilCollegio Urbano di Propaganda Fide a Roma. Nel 1917 viene ordinato precocementesacerdote, a causa della guerra, con il nome di Francesco Lazzaro e nel 1935 diventavescovo di Comana di Armenia. Il Papa Paolo VI col Cardinale Agagianian Nel 1937, a soli 42 anni, viene eletto Patriarca di Ciliciadegli Armeni Cattolici con il nome di Gregorio Pietro XV ( in armeno Krikor Bedros), Egli sitrova a vivere negli anni più bui e crudeli dell’umanità, con la prima guerra mondiale e ilgenocidio del suo popolo accompagnato dalle deportazioni e dalla diaspora. Uomo digrande spessore e cultura, poliglotta, si spende per la verità e la giustizia, facendo erigerea Beirut “… il primo monumento dedicato alla memoria dei martiri armeni, un forte segnaleper tutti i suoi figli sparsi nel mondo”.Vorrei fornire un ricordo personale su come il vescovo Agagianian sia importante per gliarmeni di Bari. Infatti, come giovane vice rettore del Pontificio Collegio Armeno, egli vennein Puglia per la prima volta nel 1930 per portare sollievo e speranza agli armeni cheavevano trovato rifugio e cominciato una nuova vita nel villaggio Nor Arax.Nel 1946 Agagianian viene creato cardinale da Pio XII. Sia nel Conclave del 1958, chevide l’elezione a Papa di San Giovanni XXIII, che nel Conclave del 1963, in cui fu elettoPapa San Paolo VI, egli fu considerato uno dei cardinali più “papabili” avvicinandosi alsoglio pontificio.Figura di spicco durante il Concilio Vaticano II, essendo membro della CommissioneDirettiva, fu anche Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.Agagianian muore a Roma il 10 maggio 1971 e viene sepolto nella Chiesa di San Nicolada Tolentino, accanto al Pontificio Collegio Armeno.La seconda testimonianza molto sentita, che ha commosso tutto l’uditorio, è stata proprioquella del Patriarca di Cilicia Raphael Bedros XXI Minassian, il quale è stato un direttoosservatore di alcune opere del Servo di Dio. Egli infatti ha ricordato che da giovane la sua vocazione aveva subito una profonda crisi e fu proprio il cardinale, ormai cieco, a riportarlosui suoi passi, predicendo che avrebbe fatto grandi cose e che la sua strada era nellaChiesa. Inoltre Sua Beatitudine ha avuto l’onore di poter vegliare per tre giorni le suespoglie mortali.Dunque la figura che emerge è quella di un sacerdote che sin dall’inizio della sua missioneha voluto essere accanto alla gente, possedendo una grande forza interiore e sempreattento ai bisogni e alle necessità dei suoi simili, continuando sulla stessa strada anche dacardinale, da Patriarca e da vescovo.Alla fine della sessione ci siamo trasferiti nell’attiguo Palazzo Lateranense dove in unadelle stanze è stato allestito un percorso fotografico dal nome “ Una via di fede sorge aOriente. Sui passi di Agagianian”, per dare luce attraverso le immagini alla sua vita emostrare come egli sia riuscito ad unire in una fratellanza spirituale Oriente e Occidente.Durante il rinfresco ho avuto l’onore, assieme a mia cugina Vartuhi, di poter incontrarepersonalmente S.B. il Patriarca di Cilicia, il quale inaspettatamente ha ricordato di esserevenuto a Bari per tenere delle lezioni.Proprio il Patriarca, domenica 30 ottobre , ha celebrato la Santa Messa nella chiesa di SanNicola da Tolentino, al termine della quale tutti quanti noi siamo stati invitati a pregaresulla tomba del vescovo Agagianian che qui riposa.Il popolo armeno, di seconda e terza generazione, che porta dentro di sé il ricordo dellaferocia e degli orrori del Metz Yeghern, il Grande Male, e della diaspora che ha costrettoall’abbandono della natia patria, auspica di veder al più presto salire il cardinaleAgagianian, che ha vissuto in prima persona questa tragica pagina della storia, agli altaridella santità.