Conflitto Israele Gaza Notizie dal Mondo 12 Gennaio 202414 Gennaio 2024 di Cinzia Santoro Moran Azoulay, è corrispondente per gli affari politici e parlamentari del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth fondato a Tel Aviv nel 1939 e pubblicato in lingua ebraica. Il tabloid è stato per molti anni è il quotidiano israeliano più venduto. Ci lavorano alcuni dei giornalisti israeliani più famosi, tra cui Ron Ben-Yishai e Ben-Dror Yemini. Moran Azoulay ha detto: “L’ho pubblicato due settimane e mezzo fa e ho ricevuto una smentita urgente da parte dei funzionari. Ma oggi, il Ministro della Guerra Gallant dice la verità al pubblico quando afferma che passeremo dalla fase più potente dell’operazione alle operazioni speciali e limitate nel nord della Striscia di Gaza. Insomma, il capitolo della guerra a Gaza sarà completato e chiuso al più presto, quindi non lasciatevi ingannare“. È difficile per me dirlo, ma Netanyahu è a un secondo dall’annunciare la sua resa e il ritiro dalla guerra a Gaza. Ciò che conta non è il motivo, ma il risultato. Se così fosse, è probabile che questa guerra finisca senza ottenere alcuna vittoria. Netanyahu ne ha la responsabilità”. Le operazioni a Khan Yunis, nel sud di Gaza, “si intensificheranno e continueranno fino a quando i capi di Hamas saranno vinti e gli ostaggi recuperati”. Lo ha dichiarato il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant al segretario di Stato Usa Antony Blinken. “I cambiamenti nelle tattiche di combattimento nella zona nord della Striscia – ha aggiunto Gallant permetteranno a Israele di raggiungere i suoi obiettivi nella guerra. Alla luce della crescente divisione all’interno dei ranghi israeliani e dello spostamento delle colpe, il quotidiano ebraico Maariv ha riportato che il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karei (Likud) si è detto contrario alla nomina del giudice capo della Corte Suprema Aharon Barak, che oggi è comparso a nome di Israele presso la Corte internazionale di giustizia dell’Aia. Lunedì scorso Karei ha dichiarato: “Mi oppongo a questa nomina. Aharon Barak è colui le cui sentenze nel corso degli anni hanno indebolito il potere deterrente dello Stato di Israele nella sua guerra contro il “terrorismo” che ci rappresentava, ma, per quanto ne so, non è lui che reclama a nostro nome, ho però fiducia che il Primo Ministro abbia fatto questa scelta per una ragione giustificata. Invece dovremmo incoraggiare la migrazione volontaria e costringerli finché non dicono di volerlo. Afferma ancora il ministro israeliano delle Comunicazioni Shlomo Karhi ed è convinto che Israele dovrebbe continuare a fare pressione sui palestinesi indigeni attraverso la guerra e la fame finché non saranno sfollati con la forza. La dichiarazione, che mostra intenti genocidari, arriva solo un giorno prima dell’udienza all’Aia del caso di genocidio del Sud Africa contro Israele. Le udienze della Corte Internazionale di Giustizia riguardanti il caso di genocidio contro Israele sono iniziate oggi, giovedì 11 gennaio. Tutte le udienze saranno trasmesse in diretta su *webtv.un.org/en*. La prima udienza verterà sulla richiesta di misure provvisorie per fermare le ostilità. Le misure potrebbero includere un ordine di cessate il fuoco e un embargo sulla vendita di armi. Tali misure potrebbero salvare la vita di molti civili, compresi bambini innocenti. C’è uno sforzo immane per raccogliere prove di intenti e atti genocidari e condividerli con la giuria e le loro squadre (15 + 1 da nominare da Israele +1 da nominare dal Sud Africa). Molti video e immagini orribili degli ultimi mesi saranno presentati. Molte storie agghiaccianti saranno raccontate. È il momento di condividere tutto questo con i giudici e il loro team e provare a contribuire ad una decisione favorevole. Euro-Med Human Rights Monitor afferma di aver presentato al team legale del Sud Africa e all’OHCHR un memorandum di informazioni che documenta le fosse comuni più importanti create nella Striscia di Gaza nel mezzo del genocidio in corso commesso da Israele dal 7 ottobre. La Lega Araba annuncia dinanzi alla Corte Internazionale di Giustizia il sostegno al caso di genocidio del Sudafrica contro Israele. Il rappresentante del Sudafrica davanti alla Corte internazionale di giustizia ha detto: “Il popolo palestinese è stato privato del diritto all’autodeterminazione dal 1948. Le leggi di “Israele” sono state progettate per imporre l’apartheid ai palestinesi, e fin dall’inizio noi siamo stati consapevoli dei crimini di genocidio che sta Israele sta commettendo contro il popolo palestinese. Numerosi i manifestanti all’Aia, vicino alla Corte Internazionale di Giustizia, in concomitanza con la sessione tenuta dalla corte per esaminare il caso contro Israele con l’accusa di aver commesso crimini di massa. Il team legale del Sud Africa ha dichiarato: “Ciò che sta accadendo a Gaza non è semplicemente un conflitto tra due parti. Israele per anni si è considerato al di sopra e al di là della legge. La gente a Gaza dorme all’aperto al freddo, i restanti ospedali soffrono per carenza di materiali e vi vivono persone che soffrono per la mancanza di alloggi, 180 donne hanno partorito in una situazione catastrofica e i palestinesi soffrono per la scarsità di cibo. La carestia è dietro le porte e i bambini soffrono per la mancanza di acqua e cibo, senza scuole e nient’altro che il suono terrificante della morte.”