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Il Festival della Valle d’Itria al traguardo della 50 ͣ edizione

Maria Silvia Quaranta

di Maria Silvia Quaranta

Questa mattina presso il Palazzo della Presidenza Regione Puglia, si è svolta la conferenza stampa di presentazione della 50 ͣ edizione del Festival della Valle d’Itria, in programma dal 17 luglio al 6 agosto. Sono intervenuti Gianfranco Lopane, assessore al Turismo della Regione Puglia, Aldo Patruno, direttore generale del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia, Carlo Dilonardo, assessore alle Attività Culturali e alla Creatività del comune di Martina Franca, Michele Punzi, presidente della Fondazione Paolo Grassi, e Sebastian F. Schwarz, direttore artistico del Festival.

Locandina del 50° Festival della Valle d'Itria
Locandina del 50° Festival
della Valle d’Itria

La 50 ͣ edizione del Festival rappresenta un traguardo importante che testimonia il grande lavoro che è svolto in questi decenni. Negli ultimi mesi si è lavorato, con una serie di eventi, per accompagnare la Puglia verso queste giornate, cominciando con il concerto di Capodanno, per passare alla mini rassegna di tre giorni “la Puglia per il Festival”, ospitando alcune delle più importanti realtà della regione come  vetrina di tutto il meglio dell’arte e della cultura che parte dalla Puglia e viene esportata in tutto il mondo; fino al progetto di natura sociale  che porta la musica lirica in una versione adattata alle famiglie e ai bambini nei quartieri periferici, per diffondere la  cultura musicale lontano da quelli che sono i suoi palcoscenici.

Tutti eventi che hanno contribuito a creare un’atmosfera straordinaria e unica: basta passeggiare per la città per essere avvolti da quest’ aria di festa, grazie anche al contributo delle associazioni di categoria e dei commercianti che hanno allestito le strade principali per celebrare questo anniversario. “Ora siamo alla vigilia del Festival e gli auspici sono per un suo successo, sia per l’entusiasmo delle circa 400 persone tra cantanti, musicisti, direttori d’orchestra e tutte le maestranze che hanno invaso Palazzo Ducale e il Teatro Verdi, ma anche per il dato oggettivo del numero di biglietti già venduti con alcune serate sold out, in assoluta controtendenza con chi ha sempre affermato che la lirica è un genere musicale che non interessa al grande pubblico. La Valle d’Itria è pronta ad accogliere un pubblico eterogeneo fatto da melomani e no, con un programma che accontenterà i gusti in maniera trasversale anche di chi magari è uno spettatore distratto, non avvezzo alla musica lirica” ha dichiarato Michele Punzi.

Sebastian F. Schwarz, Michele Punzi, Calo Dilonardo, Gianfranco Lopane e Aldo Patruno
Sebastian F. Schwarz, Michele Punzi, Calo Dilonardo, Gianfranco Lopane e Aldo Patruno

L’assessore Lopane si è dichiarato colpito dall’entusiasmo e dall’ approccio ottimistico certificato dai numeri al botteghino. “Quando penso al Festival della Valle d’Itria, inquadro perfettamente la definizione di quello che stiamo cercando di fare per tutte le destinazioni turistiche, ovvero cominciare a pensare alla propria programmazione come eventi di destinazione, eventi cioè che in primis definiscono un’identità territoriale ma anche la meta precisa dei viaggi”. Questa manifestazione, che ha già un ruolo di leadership come turismo culturale, pone una programmazione di livello all’attenzione di tutti, amanti della lirica ma anche un pubblico più vasto e popolare, e lo fa abbracciandolo con una serie di eventi collaterali e diversificati, perché questo è un Festival che fa incoming, mettendo la Valle d’Itria, e tutta la Puglia, al centro delle motivazioni di viaggio di chi vuole arrivare nel nostro territorio per questo specifico motivo. “Tutti gli eventi dovrebbero avere e avranno, spero nel prossimo futuro, questo tipo di impostazione e la vasta programmazione culturale che ormai caratterizza la nostra Regione, da supportare e coordinare, avrà sempre di più questo tag; sono contento che questo evento possa essere preso a riferimento anche da altri, perché rappresenta un’ottima opportunità di crescita. Voglio augurare a questa 50 ͣ edizione non soltanto il tutto esaurito, ma soprattutto di continuare a coltivare questa ambizione per i prossimi cinquant’anni di attività” ha aggiunto a conclusione Lopane.

L’assessore Carlo Dilonardo, che ha portato i saluti del sindaco Gianfranco Palmisano, ha commentato che la città è pronta all’apertura del Festival, che quest’anno ha portato Martina Franca ad essere la seconda città italiana a firmare il sigillo dell’EFA, cioè l’associazione che contempla i Festival europei. Un momento di grande emozione rappresenta il film “Utopia della valle”, dove etimologicamente utopia è un non luogo e provocatoriamente in luogo c’è, nel senso che il Festival rappresenta una comunità nella comunità quindi quell’utopia che probabilmente cinquant’anni fa si stava cercando di immaginare, ha assunto oggi la sua compiutezza fatta di volti, di fatiche, di maestranze, di professionalità, di passione, di tanti aspetti che sono alla base di chi fa un lavoro nel campo dell’arte dello spettacolo dal vivo.

“Se, come sosteneva Paolo Grassi, il teatro è un modo di amare le cose, le persone, il prossimo allora questi cinquant’anni hanno certamente segnato le nostre coscienze, non soltanto di spettatori ma ancor prima di cittadini, come un segnale indelebile, che responsabilizza sul futuro verso altri meraviglioso traguardi”, ha dichiarato Dilonardo.

Il ricco programma del Festival è stato reso possibile anche grazie alle collaborazioni con alcune realtà culturali, quale la Fondazione Petruzzelli (coro e orchestra), l’orchestra Magna Grecia, la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi.

Per Aldo Patruno il processo di crescita del Festival è stato costante nel tempo. Quando si parla del Festival della Valle d’Itria non si può non ringraziare Franco Punzi, uno dei senatori della cultura di questa regione, il cui lavoro di una vita intera prosegue e si sviluppa con successo.  Va inoltre ricordato che la fondazione Paolo Grassi è riuscita a coinvolgere le altre istanze forti della regione con lo scopo di costruire relazioni, fare network, fare sistema, in una cooperazione che ha prodotto quel senso di contaminazione tra linguaggi difformi che non ne ha snaturato la specificità, ma l’ha contaminato con generi diversi. Come diceva Alessandro Leogrande “la Puglia è l’unione inclusiva delle Puglie”, in questo caso le fondazioni partecipate Paolo Grassi e Petruzzelli hanno incluso altre due realtà attraverso le coproduzioni con la fondazione Pino Pascali e la Fondazione Di Vagno. 

Da oggi si apre una nuova sfida più complessa per i prossimi cinquant’anni di festival, per qualificare la Valle d’Itria ancor più come destinazione culturale, nell’ottica delle nuove politiche comunitarie attraverso investimenti territoriali integrati.

Calo Dilonardo, Michele Punzi, Gianfranco Lopane, Sebastian F. Schwarz e Aldo Patruno
Calo Dilonardo, Michele Punzi, Gianfranco Lopane,
Sebastian F. Schwarz e Aldo Patruno

Passando all’aspetto prettamente artistico il maestro Schwarz, ha precisato che il programma di quest’anno cerca di soddisfare sia le esigenze di un festival unico a livello italiano che si dedica  alla riscoperta di titoli scomparsi o dimenticati per attrarre il pubblico di melomani, e sia attirare i non melomani con il ciclo dei concerti nelle masserie e nei chiostri di Martina Franca, esperienze particolari che oltre al repertorio proposto portano anche alla scoperta delle bellezze e delle particolarità di questi luoghi. Per questa edizione si è scelta la Norma di Bellini, con la riscoperta delle vocalità scelte da Bellini stesso; L’Orlando Furioso, eseguito con strumenti antichi d’epoca; per il Bicentenario, la Nona Sinfonia di Beethoven con orchestra, coro, solisti nel Palazzo Ducale; per avvicinarsi ad un pubblico maggiore ci sarà Aladino e la lampada magica di Nino Rota, del 1969, che mostrerà il compositore in una veste diversa.

“In 21 giorni si susseguiranno 31 eventi, oltre a convegni e giornate di studio, per rappresentare al meglio il Festival con curiosità, coraggio. emozioni, scoperte” ha concluso il direttore artistico.

Il programma su www.festivaldellavalleditria.it

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