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Le parole dei Poeti partoriscono Miracoli

Copertina del libro Nessuna parola è mai nulla

Di Piero Fabris

Copertina del libro Nessuna parola è mai nulla
Copertina del libro Nessuna parola è mai nulla

“Nessuna Parola è Mai Nulla- filamenti creativi, sparsi frammenti” è questo il titolo sotto il quale sono raccolte una quarantina di poesie di Raffaello Volpe. E’ un taccuino di voci interiori che in uno sciabordio d’onde infrante contro gli scogli della vita emergono dal profondo oceano come filamenti di bozzoli meditativi, sono il frutto creativo di un viaggio coraggioso e solitario, di chi, con ostinazione, non si lascia sopraffare dalla ‘ragione omologata’, ma ribellandosi alla tempesta delle ombre opacizzanti, punta le vele oltre i cocci e ci regala pagine fosforescenti, tasselli di un mosaico, orme di un sogno di bellezza per il quale la scelta delle parole è fondamentale. Ogni Parola è espressione di forza e genio. Ogni parola è seme che tra le zolle si schiude per cercare luce e ricongiunzione con un cosmo che è pace, visione, leggiadria, ricamo pregiato col quale realizzare tovaglia per tavole imbandite. Le poesie di Raffaello Volpe sono soste in grembi creativi, sono tasselli di un mosaico che nel loro insieme evocano visione di radure, tappeti sui quali la rielaborazione del dolore, della sofferenza ritrova il bandolo di matasse ingarbugliate, il filo di Arianna che fa del novello Teseo il nostromo tra i labirinti dell’Essere, attento alle dolci brezze che sanno destarci all’essenza pura: la Matrice dell’umanità. Raffaello, il poeta, ha saputo selezionare parole, le ha sparse e rastrellate su pagine sottili affidandosi a un vergare fermo, deciso e impetuoso che ha nelle trame sottili la ribellione ai destini infausti, il bagliore immaginativo del senso del bello, il ritmo statico/dinamico di chi piano piano, volge i sensi all’accordo universale nel tentativo di andare oltre l’apparente e  il Volpe estroso, stanco di  ambienti ripiegati su se stessi, similmente a Sonofane da Colofone, si fa girovago cantore, alla ricerca della sfera perfetta, perciò nelle arterie dei suoi versi si colgono i soffi che portano in embrione l’ideale pensiero sferico, il solido volume che è sempre in equilibrio nonostante le tempeste, nonostante le tenebre improvvise. Nei ritmi delle sue poesie si ravvisa il palpito cardiaco, l’orma impressa sul cammino divenuta esperienza razionalizzata, cicatrice del vissuto che le stagioni, il tempo, hanno lasciato come ideogramma su tavolette d’argilla. Nel soffio del vento, nella carezza dell’onda marina che sa arrotondare gli scogli aguzzi, inchinare gli arbusti presuntuosi e stemperare le macchie selvagge vi è l’attento occhio allenato alla visione d’insieme con distacco estasiato. Tutto muta silenziosamente in sistole e diastole sui binari che attraversano frammenti d’anfore, vive e vibranti, evocazioni del respiro lento e basilare, ispirazione ed espirazione, magia di scintille sbocciate dal batter pietra su pietra, brezza che sublima memorie attraversando le ossa tarlate, divenute flauti benigni pronti a trasmettere emozioni insieme alle corde vibranti della cetra.  Tutto, in questa silloge è segno di un percorso d’elevazione, verso in coppe capaci di cerchiare le pareti trasparenti dell’essere con gocce coese, sorgente e bandolo di cicli sensitivi, correnti d’acqua e consapevolezza. Poesia come strumento per contemplare stati di un microcosmo che superato l’arcipelago alla foce della sera sa trovare le labbra della terra con le sue infinite orbite del silenzio creativo e, nulla si perde, tutto ci trasforma.

Raffaello Volpe
Raffaello Volpe

Raffaello Volpe nasce a Milano il 13 settembre 1963 da genitori pugliesi: Il padre Vito, militare, e la madre, Franca, maestra elementare. Cresce tra Marano Lagunare in Veneto a Calle in Basilicata, dove la madre insegna in una scuola di campagna. Dopo la maturità scientifica nel 1982 si laurea in Architettura alla Sapienza di Roma nel 1993. Lavora brevemente come architetto, ma capisce che non è la sua passione. Si trasferisce a Bari per insegnare Grafica e Fotografia. Coltiva interessi come la Storia dell’Arte, lavorando come guida turistica a Roma per dieci anni e, l’antropologia culturale, collaborando con Ida Magli e Rosaria Impenna. Negli ultimi anni si avvicina alla Poesia, trovando in essa un profondo legame tra Suono e Senso. Attualmente insegna Audiovisivo al Liceo Artistico e Coreutico “De Nittis-Pascali” di Bari.   

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