Le venerabili spoglie del cardinale Francesco Agagianian andranno in Libano Cronaca Notizie dal Mondo Religione Storia 14 Agosto 202414 Agosto 2024 di M. Siranush Quaranta Il 28 ottobre 2022 a Roma, presso la Basilica di San Giovanni in Laterano è iniziato il Processo di Beatificazione e Canonizzazione del cardinale Francesco Agagianian, che con la sua opera ha dedicato la vita al servizio di Dio e degli uomini. Il 13 agosto 2024 il Patriarcato armeno di Cilicia di Achrafieh, ha comunicato, durante una conferenza stampa, che il 12 settembre 2024 i solenni resti del Servo di Dio cardinale Gregorio Bedros XV Agagianian saranno traslati da Roma in Libano, in un Medio Oriente che vive giorni oscuri, tra enormi difficoltà. S.E. Krikor Badishah del Patriarcato libanese durante la conferenza stampa Il portavoce del patriarcato S.E. Mgr. Krikor Badishah, ha espresso gioia per il ritorno in questa terra del Patriarca di Cilicia Agagianian, considerato un simbolo e un’icona nazionale. Dunque, il 12 settembre alle 19.00 in Piazza dei Martiri a Beirut in una cerimonia solenne verranno accolti i resti del cardinale e questa sarà “l’occasione per unire i libanesi di tutte le confessioni religiose, con la presenza di figure religiose, sociali e politiche in un momento che riflette la profondità della nostra fede e dell’unità nazionale”, ha commentato S.E. Badishah. Alla cerimonia sarà presente Sua Beatitudine il Catholicos Raphael Bedros XXI Minassian: da piazza dei Martiri i resti saranno portati in solenne processione verso la Cattedrale di San Gregorio l’Illuminatore e Sant’Elia, in piazza Al-Dabbas, nel mausoleo dove troverà eterno riposo. Questo evento eccezionale non rappresenta soltanto un aspetto religioso, ma l’incarnazione dello spirito nazionale e dell’unità che unisce i libanesi indipendentemente dalle loro differenze religiose. Ha continuato il vescovo ausiliare Badishah “Celebriamo oggi un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio della nostra Nazione e della Chiesa, ricoprendo ruoli di responsabilità, tra cui quello di prefetto della Congregazione di Propaganda Fide, e partecipando ai Conclavi del 1958 e del 1963 che hanno eletto Papa Giovanni XXIII e Papa Paolo VI. Il suo operato è simile a quello del recentemente beatificato Patriarca maronita Al-Duwaihy; entrambi fari di luce e fede, hanno contribuito in modo significativo alla Chiesa e alla Patria”, e concludendo “Il cardinale Agagianian ha lasciato un’eredità di fede, amore e umiltà, un testamento toccante che esprime la sua profonda umiltà e il suo desiderio di vivere e morire in piena unione con la Chiesa cattolica e la Beata Vergine Maria. Anche dopo la sua scomparsa il 16 maggio 1971, la sua memoria è saldamente ancorata nel cuore di tutti i credenti, che si sentono vicini a Dio grazie alla sua intercessione. Il suo contributo storico al Libano è ineguagliabile; è stata la voce degli oppressi e il sostegno dei deboli, e ha lavorato per avvicinare le diverse coscienze della popolazione libanese. È stato un modello di moralità, generosità e umiltà, lasciando un segno indelebile in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo”. Il lavoro instancabile del Servo di Dio è stato quello di creare ponti e ridurre le distanze tra Chiese orientali e occidentali, poiché questa unità è la testimonianza più eloquente della Bibbia. Il card. Agagianian durante il suo ministero Sicuramente questa solenne traslazione rappresenterà un’opportunità per promuovere i valori di unità, tolleranza e convivenza, affinché l’eredità di fede e amore del cardinale Agagianian, Patriarca ieri e Santo domani, possano ispirare le generazioni future. Ghazaros Lazaros Agagianian, nato ad Akhaltsikhe in Georgia il 18 settembre 1895, diventa sacerdote nel 1917, vescovo di Comana di Armenia nel 1935, nel 1937 Patriarca di Cilicia degli Armeni Cattolici e cardinale nel 1946, vivendo nei momenti e negli anni più bui dell’umanità, tra lo scoppio della Prima guerra mondiale e il Genocidio del popolo armeno del 1915. Uomo di grande spessore e cultura, poliglotta, spende tutta la sua vita per la verità e la giustizia, facendo erigere proprio a Beirut il primo monumento dedicato alla memoria dei martiri armeni, un forte segnale per tutti i suoi figli sparsi nel mondo. Dopo gli orrori del Genocidio ha portato nel cuore tutti i feriti e gli sfollati sopravvissuti per trasformare questo dolore nello scopo del suo lavoro e della sua vita. Visita del Servo di Dio al Villaggio di Nor Arax a Bari nel 1930 Per gli armeni profughi a Bari nel 1924, la figura di Agagianian è molto importante: infatti come giovane vice rettore del Pontificio Collegio Armeno, egli giunse in Puglia nel 1930 per portare testimonianza di speranza e di vicinanza umana agli armeni che avevano trovato rifugio nel capoluogo pugliese, e nel villaggio Nor Arax incontrò la piccola comunità che con orgoglio aveva ripreso in mano la propria vita, dopo la diaspora, avviando una fabbrica per la lavorazione e produzione di tappeti orientali. Ma varie volte egli ha visitato Bari, come per esempio nel 1957 quando nella Basilica di San Nicola, presiedette all’inaugurazione della settimana “Pro Oriente Cristiano”. Durante il Conclave del 1963, che vide poi l’elezione a Papa di Paolo VI, egli fu uno dei cardinali “papabili”, avvicinandosi al soglio pontificio. Alla morte, il 10 maggio 1971, venne sepolto nella Chiesa di San Nicola da Tolentino, adiacente al Pontificio Collegio Armeno. Ricognizione dei resti mortali nel 2023 @Facebook Ad un anno esatto dall’avvio del processo dell’iter canonico, il 20 ottobre 2023, era avvenuta la ricognizione dei suoi resti mortali, a porte chiuse, per l’identificazione della salma, l’autenticità delle reliquie, il loro stato di conservazione, alla presenza di Sua Beatitudine Raphael Bedros XXI Minassian, Catholicos Patriarca di Cilicia degli Armeni Cattolici, S.E. Mons. Vartan Waldir Boghossian, vescovo emerito di San Gregorio di Narek in Buenos Aires degli Armeni, il postulatore generale Fr. Carlo Calloni OFMCap, il vicepostulatore Mons. Nareg Luis Naamo Esarca di Gerusalemme e Amman e il Rettore del Pontificio Collegio Armeno Padre Khatchig Kouyoumijan. Inoltre, erano presenti i membri del Tribunale Ecclesiastico di Roma nelle persone di Mons. Giuseppe D’Alonzo (delegato episcopale), Don Giorgio Ciucci (promotore di giustizia), il notaio dott. Marcello Terramani, oltre ai periti medici anatomici. La procedura si è conclusa quattro mesi dopo, il 23 febbraio 2024, con la chiusura dell’indagine e la posa dei sigilli sulla cassa di legno contenente la teca di cristallo in cui sono state riposte le spoglie del Servo di Dio, poi ricollocate all’interno della cappella di San Gregorio l’illuminatore, nella chiesa di San Nicola da Tolentino a Roma. Qui le sacre spoglie rimarranno fino al mese prossimo, quando verranno trasferite in Libano. Sepolcro del card. Agagianian nella Chiesa di San Nicola da Tolentino a Roma