Al via a Bari la 39ᶺ edizione di Time Zones Cultura Musica Spettacolo 9 Ottobre 20249 Ottobre 2024 di Maria Silvia Quaranta Locandina 39a edizione Time Zones Questa mattina presso la sala giunta di Palazzo di Città è stata presentata la 39ᶺ edizione di Time Zones, sulla via delle musiche possibili, la rassegna dedicata ai suoni non convenzionali e alle sperimentazioni in programma a Bari dal 14 ottobre al 15 novembre 2024. Sono intervenuti il sindaco Vito Leccese, l’assessora alle Culture del Comune di Bari Paola Romano e il direttore artistico di Time Zones Luigi Trevisi. Quando nella seconda metà degli anni 80 iniziò la manifestazione, Bari come tutta l’Italia veniva fuori da una situazione culturale spaventosa (gli anni di piombo), dove c’erano poche offerte e le luci della città si spegnevano alle 20,00. Con Time Zones, ormai simbolo identitario della città, Bari ha arricchito con la musica sperimentale la propria programmazione culturale creando eventi e formando il pubblico, ed il sindaco Leccese ha auspicato il proseguimento di questo percorso, che ogni anno presenta un programma sempre più fitto. C’è una relazione pubblicata della Commissione Europea sul legame tra cultura e salute e ci sono dati europei su quanto la partecipazione alla cultura sia un elemento di salute, mantenendo giovane la popolazione delle città, ha ricordato Paola Romano. Bari deve dire grazie alla sperimentazione che Time Zones porta avanti da 39 anni, che le ha permesso di mantenere uno spirito giovane. L’edizione di quest’anno è ricca e diffusa nella città e di questo “ve ne siamo grati perché come abbiamo già fatto anche con le precedenti amministrazioni, con la mia collega Ines Pierucci e prima con Silvio Maselli, il mandato pubblico è di diffondere la cultura della città dai quartieri e far sì che nei quartieri non si vada solo a vivere, ma si partecipi e si trovino nuovi sensi del vivere. L’edizione di Time Zones è diffusa in città dall’Officina degli Esordi, al Kismet, alla Vallisa con una puntata a Bitonto nella parte più a nord della città”. Questa tradizione è molto importante per varie generazioni di persone, un appuntamento imperdibile per formarsi alla buona musica; in questa edizione si continua a sperimentare a Bari facendo cultura. Vito Leccese con Paola Romano e Luigi Trevisi Trevisi ha poi illustrato per sommi capi il programma, poiché sono tanti i concerti e gli spunti che gli artisti presenti danno.Da qualche anno si cerca di mantenere in equilibrio tra un genere musicale che non ha ancora una sua categoria ma che molti chiamano New Modern Classical, cioè la ricerca di dare oggi un nuovo vestito alla musica classica, a quella musica che nasce nei Conservatori ma che necessariamente negli ultimi anni si è spostata fuori per le strade, nei paesi lontani diventando sperimentazione e ricerca. Con questo evento si vuole tentare di far dialogare vari generi, mantenendo in equilibrio da un lato questo aspetto della musica d’oggi e dall’altro l’elettronica “che è un linguaggio imprescindibile: forse non tutti sanno che tutta la musica è prodotta elettronicamente; adesso è raro che si incida un disco suonando solamente gli strumenti nella dimensione acustica, non esiste quasi più sia nella dimensione produttiva e sia nella dimensione della realizzazione”, ha detto Trevisi. L’elettronica è un linguaggio contemporaneo imprescindibile per tutta la produzione musicale, anche quella classica sia per favorire il dialogo tra generi e sia perché ormai l’assetto di un’orchestra spesso è dato da strumenti elettronici. L’immagine scelta quest’anno per la rassegna si chiama “Uomo Natura”, perché anche la musica sta tentando di entrare nel vivo del dibattito che caratterizza il nostro tempo, ponendo un accento su questa tematica. “Le nostre tranquillità sono scosse per tutto quello che sta accadendo sotto i nostri occhi si sente il vuoto di chi fa musica e arte, per cui molti dei musicisti presenti hanno scritto delle canzoni senza parole, cercando di dare una testimonianza attraverso i suoni”. Il progetto ambientalista “Uomo Natura” è portato avanti soprattutto da Pantha du Prince, Mouse on Mars e da Sofi Paez. Dunque, nuova musica classica e musica elettronica sono i due generi presenti in cartellone, declinati in diversi spazi ben radicati in città, sia per decentrare l’attività e sia perché legato ad una gestione dei contenitori di cultura che dovrebbe essere un più agile. L’incipit di quest’anno è “Questi chi sono?”, una domanda che in realtà ha accompagnato i 39 anni di Time Zones, a proposito di molti dei musicisti che si sono susseguiti negli oltre 500 concerti ascoltati dai vari palchi. Certo non è stato mai domandato chi fossero Morricone, David Sylvian, Robert Fripp, Sakamoto, David Byrne, Patti Smith, Lou Reed, Laurie Anderson e tanti altri nomi noti ai più. La domanda è stata fatta per coloro che sono approdati alla manifestazione da sconosciuti come Nyman, Hector Zazou, Ludovico Einaudi, Caetano Veloso, Sollima, Ezio Bosso, Jon Hassel, e un altro centinaio di musicisti. L’anoressia percettiva che contraddistingue i nostri tempi riconduce l’ascolto e la visione in una zona di comfort da cui non vogliamo uscire. Questa domanda venne posta a Gianluigi Trevisi da una docente universitaria nel 1989, proprio quando vennero presentati Caetano Veloso e Arto Lindsay per la prima volta in Europa, ma tutti questi artisti poi hanno raggiunto il successo. Il cartellone di quest’anno propone artisti che vivono all’interno del mercato, spesso sono produttori di musicisti famosi, interpreti al loro fianco o motori di ricerca e sviluppo del fenomeno musicale. Purtroppo, ha sottolineato Trevisi ”tutto il sistema che regola le politiche culturali si muove in maniera elefantiaca, soprattutto la Regione, e questo impedisce una corretta programmazione. La politica culturale non deve essere messa all’ultimo posto; occorre trovare nuove soluzioni, per esempio triennalizzare le attività e mettersi in parallelo con le altre politiche”. Depliant della manifestazione Il programma presenta anche delle sonorizzazioni, importanti per il dialogo tra i vari linguaggi, sdoganando sin dai primi anni della rassegna tipi e generi portando il gotha dell’avanguardia, come Steve Reich, ancor prima che si affermasse: tutto ciò ha portato a ricevere un importante riconoscimento come l’unica rassegna al mondo che comprende maggiormente al suo interno il mondo della ricerca e dell’avanguardia.Oggi Bari ha raggiunto una visibilità internazionale importante ed andrà sempre meglio. Infine, Trevisi ha ricordato il rapporto che esiste, negli ultimi anni, con la letteratura, con la pagina scritta, rappresentata in questa edizione da “Zarathustra- DER GROßE MITTAG”, per unire le arti e trattare temi importanti: i musicisti che hanno messo in piedi il progetto partono da “Così parlò Zarathustra” di Friedrich Nietzsche attualizzandola.Sarà un’edizione variegata e policentrica, con 19 concerti declinati nei generi più differenti.Occorre stimolare la curiosità della gente, che è la ricchezza dell’essere umano. Per conoscere l’intero programmawww.timezones.itwww.facebook.com/timezones