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La luminosa biodiversità marina nelle foto di Giuseppe Pignataro

di Piero Fabris

Il fotografo subacqueo Giuseppe Pignataro

È in corso presso lo spazio espositivo Foto Diego in via Imbriani n° 22 di Bari la mostra dal titolo Absolute Biodiversity del fotografo subacqueo barese Giuseppe Pignataro. Le foto ci immergono letteralmente nel grembo incantato della immensa distesa di acqua salata: il mare. La passione per il mare, l’emozione che prova immergendosi alla scoperta della vita marina sprizza da ogni suo poro. Curiosità e passione lo hanno portato a immergersi in ogni parte del mondo. Un impeto esplorativo nato guardando i documentari di Jacques-Yves Cousteau il famoso navigatore, oceanografo e regista francese che con il suo lavoro permise a tanti di scoprire la vita nel “continente blu”. L’opera divulgativa del maestro francese, i suoi documentari, hanno permesso a molti di cogliere con immediatezza la spettacolarità che il mondo di Nettuno custodisce. Giuseppe Pignataro parla dell’emozioni che prova quando si tuffa.

Foto di Giuseppe Pignataro

. È come se continui a navigare tra le meraviglie sottomarine e sia accarezzato da quelle correnti che vivono in lui. Attraverso le foto trasmette tutte le impressioni provate, avvolto continuamente dalla stessa ebrezza provata. Il tempo e l’esperienza rendono esigenti, selettivi e la sensazione che si ha ascoltandolo è quella di un uomo sempre alla ricerca della carta fotografica giusta, quella che meglio rifletta i colori di una certa inquadratura che sappia esaltare, esprimere in toto la bellezza, la biodiversità che il mare custodisce. È come se i fondali marini siano miniere dello stupore e lui sia il bambino che non finisce mai di sorprendersi e vorrebbe raccontare, mostrare tutto il proprio incanto per l’assoluto splendore del quale è stato testimone. Probabilmente, se fosse per lui, metterebbe in mostra tutti gli scatti del suo archivio con i quali ha documentato i fondali marini, con i quali si potrebbero fare raffronti tra realtà subacquee di un recente passato con quello attuale dove specie di pesci tipiche di un dato luogo risultano ora aver colonizzato un altro luogo. È il continuo mutare del mare, il suo svelarsi e velarsi a catturarlo. Giuseppe Pignataro potrebbe metterci di fronte alla nostra inciviltà che trasforma il mare come una discarica, e la grande sorpresa è  che anche ciò che non gli appartiene, nel tempo, diventa parte di esso.

Narra del Mar Piccolo di Taranto, della meraviglia provata, definendola una vera scoperta della quale non smette di ringraziare il suggerimento della “Fondazione Marittima “Alessandro Michelagnoli” nata nel 1988 con il patrocinio della M.M. I. che ha lo scopo di promuovere la cultura del mare ed è divulgatrice dei comportamenti corretti da usare per la salvaguardia dell’ambiente marino. Non immaginava che nel mar Piccolo fossero concentrate una miriade di specie, una convivenza resa tale dalla particolarità delle sue acque. A uno come lui che, fin da ragazzino vive in simbiosi col mare non sfuggono gli effetti dei cambiamenti climatici sull’ecosistema e le comparazioni gli vengono spontanee con i luoghi dove vi erano branchi di un genere di pesce, mentre ora non più. Afferma: “Ci sono fondali marini pieni di plastica, carcasse di ogni tipo che li rendono deserti spettrali”, ma lui confida nell’immensità e forza rigeneratrice del regno di Nettuno e torna a parlare del mar piccolo di Taranto quale esempio di capacità di adattamento della vita ai mutamenti: Parla dei Citri, le sorgenti d’acqua dolce sottomarine, che creano l’ambiente ideale per la crescita dei mitili. Spiega: “Le note cozze tarantine, particolarmente rinomate per la loro qualità e sapore trovano in quelle sorgenti il loro ambiente migliore. La presenza dei Citri diminuisce la salinità e la temperatura dell’acqua!”. Continua a parlare sottolineando la straordinarietà del paesaggio sottomarino dove i rifiuti sono stati colonizzati da varie specie e invita a soffermare l’osservatore su foto che raffigurano bottiglie semisepolte divenute tane per specie come il Ghiozzo nero e luogo ideale per deporre uova. Anche le Pinne nobilis, presenti in numerosissimi esemplari ma, prive di vita per una epidemia che le ha coinvolte in tutto il Mediterraneo, sono diventate loro dimora. La vita ciclica che si ritrova nelle differenti stagioni, stesso luogo ma differente di anno in anno. Nel periodo invernale è possibile osservare specie alloctone come la Melibe viridis, specie importata dal Mar Rosso, rara da incontrare in acque libere.

Foto di Giuseppe Pignataro

Le situazioni sempre inedite che si creano rendono ogni immersione un’esperienza particolare. Ma passione esplorativa non basta, bisogna prepararsi, documentarsi su ciò che si osserva e dotarsi di tanta pazienza. Durante un’immersione si è imbattuto in un’altra specie di pesce, la Bavosa pavone, meravigliosa nei suoi colori e lineamenti, quasi un personaggio da cartone animato. Un’esemplare femmina si sporgeva da un piccolo buco. Sarebbe stato un meraviglioso ritratto. Ben tre ore di lunga attesa divise in due immersioni consecutive nel tentativo di riuscire a realizzare lo scatto immaginato. Niente da fare, in compenso qualche minuto prima che  demordesse nel suo intento un esemplare maschio si affaccia e per qualche secondo si lasciano coinvolgere in tenere effusioni. Solo tre scatti e non li definisce scatti fortunati.

Foto di Giuseppe Pignataro

Giuseppe Pignataro con la sua fotografia prettamente naturalistica non smette mai di indagare il mare, di documentare sbalordito da ogni sfumatura e contrasto con il rispetto che si deve a ogni ambiente; con l’animo del fanciullo, mai stanco di immergersi sotto la coltre delle meraviglie.  Le sue foto, come perle di un tesoro, al di là dei riconoscimenti ottenuti sono tasselli di suggestioni, invito a tuffarci per danzare con le correnti e magari essere parte di un acquario di impressioni come quelle provate dallo stesso fotografo, quando nel castello aragonese di Gallipoli si trovò difronte alle gigantografie dei suoi scatti.   

CURRICULUM di GIUSEPPE PIGNATARO

Consegue il suo primo brevetto subacqueo nel 1981 e in quello stesso anno acquista la sua prima fotocamera subacquea, oggi è istruttore 2 stelle CMAS e istruttore di fotografia subacquea.

Viaggiare e fotografare, con questo spirito visita gli angoli più interessanti del nostro globo ma la sua grande passione è il “Mare Nostrum” ed in particolare i fondali della sua amata Puglia ai quali dedica la maggior parte delle ore di immersione.

Premiato ai più prestigiosi concorsi nazionali ed internazionali, dal 1997 al 2000 fa parte della Nazionale Italiana di fotografia subacquea e

Campione italiano a squadre nel 1995.

Collabora in qualità di Art Director con il concorso internazionale di fotografia subacquea “See in the Sea”, giunto alla sua 15° edizione.

Documenta il mare in tutte le sue molteplici forme spaziando dalla fotografia ambiente a quella macro con una predilezione per quest’ultima.

Realizza immagini in cui l’esaltazione dei colori unita ad una attenta, continua e personale ricerca compositiva, offrono una suggestiva visione del mondo marino.

19 ottobre 2024

   

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