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Cerimonia inaugurale a Bari della terza edizione del Festival delle Regioni

Inaugurazione del Festival delle Regioni al Teatro Comunale Piccinni
Maria Silvia Quaranta

di Maria Silvia Quaranta

Arrivo del Presidente Mattarella al teatro Piccinni di Bari
Arrivo del Presidente Mattarella al teatro Piccinni di Bari

Nel pomeriggio del 20 ottobre, presso il teatro Niccolò Piccinni di Bari si è tenuta la Cerimonia di apertura del terzo Festival delle Regioni e delle Province Autonome dal titolo “L’Italia delle Regioni”, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sono intervenuti il sindaco di Bari Vito Leccese, Michele Emiliano presidente della Regione Puglia, Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, alcuni rappresentanti delle associazioni giovanili e organizzazioni, con la partecipazione di Antonio Decaro. L’evento si svolge dal 19 al 22 ottobre e quest’anno pone l’accento sul tema” La Regione del futuro tra digitale e green: quali competenze per azzerare le distanze?”. È indispensabile arrivare ad azzerare le distanze tra i territori, tra il passato e il futuro, tra le generazioni, e soprattutto in quest’ultimo ambito è importante coinvolgere i giovani e le associazioni giovanili per creare delle linee programmatiche da far confluire in un documento unitario.

Tutti gli intervenuti hanno inviato un solidale pensiero al sindaco e alla popolazione di Bologna e dell’Emilia-Romagna che in questi giorni stanno vivendo una nuova emergenza maltempo.

Intervento del sindaco Leccese
Intervento del sindaco Leccese

Come ha ricordato il sindaco Vito Leccese, il presidente Mattarella era stato a Bari poco meno di un anno fa per l’80° Anniversario del primo Congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale che proprio da Bari gettarono le basi di un’Italia libera e democratica. Con Michele Emiliano si è lavorato insieme alla città per rendere la comunità più forte e unita. Bari ha da sempre “praticato l’accoglienza fin dalla notte dei tempi. Questa è la città che nell’agosto del 1991 ha aperto il suo cuore a 18.000 albanesi della nave Vlora; questa è la città di San Nicola, il Vescovo di Myra giunto dal mare, testimone di valori di straordinaria attualità: solidarietà fratellanza tra popoli e pace” ha detto Leccese. E proprio per questi suoi principi i cittadini pensano alla pace come valore universale, perché quello di oggi non è il mondo da trasmettere alle prossime generazioni. Il Festival sarà l’incontro tra Regioni e istituzioni per tentare di dare un contributo al futuro. Il sindaco ha ribadito che è necessario partire dalle parole della nostra Costituzione, nata dal bisogno di un popolo di libertà e di coesione. E sono proprio i concetti di coesione e solidarietà alla base dei diritti e dei doveri che ognuno deve perseguire. “Oggi i cittadini hanno bisogno di un segnale di unità da parte nostra: governo, regioni e comuni devono lavorare nella stessa direzione per garantire la tenuta sociale del nostro paese. (…) “Vicine Vicine” è il titolo di questo Festival delle Regioni, un auspicio per il futuro se pensiamo al rischio incombente che si creino ulteriori distanze tra territori, tra regioni e tra cittadini. Perché per noi le uniche differenze possibili sono le straordinarie ricchezze e peculiarità che distinguono ogni territorio della nostra bellissima Italia” ha concluso Leccese.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano

Per Michele Emiliano la terza edizione del Festival vede la Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza che ha prodotto la democrazia, nuovamente al centro per svolgere un ruolo di guida delle istituzioni europee internazionali. “La Conferenza delle Regioni, nata con un afflato di collaborazione quasi informale, è stata riconosciuta sempre di più come una componente istituzionale essenziale nell’organizzazione dello Stato così come definita dalla Costituzione”. Le Regioni rappresentano da sempre il governo di prossimità, consentendo una costante comunicazione nell’interesse delle popolazioni che vi abitano per trasformare le aspettative in azioni concrete. In quest’ottica la Conferenza delle Regioni deve aprirsi ai cittadini a partire dai teatri per arrivare nelle piazze, con il Villaggio delle Regioni.

L’unità e l’uguaglianza di tutti i cittadini devono essere ben rappresentati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dove la maggior parte delle decisioni viene presa da regioni diverse, guidate da maggioranze diverse e, nonostante questo, queste decisioni vengono adottate all’unanimità. Il Festival di quest’anno è stato dedicato all’impatto delle nuove tecnologie sulle nuove generazioni, per capire se queste possono produrre effetti negativi sui nostri giovani. Emiliano ha concluso il suo intervento ricordando come la democrazia e le nuove tecnologie devono andare di pari passo e nella stessa direzione, con lo scopo di liberare le persone dal bisogno e dall’oppressione di chi vuole negare i diritti essenziali.

Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni
Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni

È toccato a Fedriga, presidente della Confederazione delle Regioni, ricordare come al centro di questa edizione ci sia la transizione digitale, un tema legato fortemente ai giovani che rappresentano il futuro del mondo. La generazione Zeta è nata e cresciuta nel mondo globale ed oggi deve essere interpellata in maniera più netta e diretta. Queste giornate si possono riassumere in 5 focus: l’occupazione giovanile, in un futuro che oggi è incerto, con nuovi mestieri sempre più legati alla transizione tecnologica appare necessario creare ponti tra università, aziende e istituzioni; il diritto alla salute e al benessere psicofisico, temi imprescindibili, per cui le politiche devono mettere in atto forme più inclusive; la sostenibilità ambientale, dove la transizione ecologica non può essere vista più come una scelta ma rappresenta una necessità; la rivoluzione tecnologica, in particolare l’Intelligenza Artificiale, che deve portare ad una transizione equa, inclusiva e accessibile e dove il rischio se questo non viene realizzato è quello della esclusione o marginalizzazione sociale; la trasformazione digitale nella pubblica amministrazione, per migliorare la vita dei cittadini, partendo dalla valorizzazione dell’autonomia. È necessario lavorare per un progetto di paese all’altezza delle aspettative dei giovani, ha concluso Fedriga.

Sono saliti sul palco del Piccinni alcuni rappresentanti delle associazioni giovanili (AGESCI, OFFICINA ITALIA, Lega Ambiente, Save the Children) che hanno voluto lanciare il messaggio di azzerare le distanze per aumentare la consapevolezza e l’inclusione.

Discorso del Presidente Mattarella
Discorso del Presidente Mattarella

Il Presidente Mattarella si è detto felice di partecipare a questa nuova edizione del Festival che coinvolge i giovani, ribadendo l’importanza della transizione ecologica e di quella digitale, argomenti ai quali le giovani generazioni sono più sensibili. La natura non può più essere vista come una risorsa del pianeta da sfruttare in modo eterno; contrastare il cambiamento climatico è oggi un obiettivo irrinunciabile e questo viene ribadito anche dalla governance sovranazionale. L’Unione europea si è sempre dimostrata favorevole dando il suo contributo per entrambi gli aspetti, ambientale e digitale. Il Presidente della Repubblica si è soffermato sull’Intelligenza Artificiale che è il tema principe della transizione digitale. Gli interrogativi da porsi fanno riferimento alla natura etica: cosa rimane nelle mani delle persone e che cosa deve essere affidato alla macchina? Per esempio, è intollerabile una manipolazione delle informazioni per condizionare l’opinione pubblica. È chiaro che è necessario tutelare prima di tutto le persone, e adottare l’Intelligenza Artificiale per apportare un ampio beneficio in vari settori come per esempio anche l’ambito ambientale.

Nella storia i grandi risultati che la scienza ha potuto annoverare sono stati possibili quando si sono legati all’utilizzo per le necessità della società e non per violare la dignità umana. Mattarella ha infine ricordato come le transizioni avranno successo solo coinvolgendo l’intera società, con una piena condivisione dei valori.

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