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Raffaella Leone (SECOP) e la collaborazione con Didacta

raffaella leone
Fabia Tonazzi

di Fabia Tonazzi

SECOP edizioni e l’Associazione culturale FOS sono state tra le realtà pugliesi protagoniste di DIDACTA Italia alla Fiera del Levante di Bari che ha avuto luogo dal 16 al 18 ottobre. Grazie ai loro due workshop e numerose iniziative collaterali, è stato evidenziato l’importanza e il ruolo della parola oggi nella nostra società. Un dibattito all’interno del quale sono intervenute le due realtà pugliesi.

DIDACTA Italia è sicuramente il più importante evento fieristico nazionale dedicato al mondo della scuola, dell’Università e della formazione. Importantissimi gli stand di SECOP, unica casa editrice pugliese presente in fiera, e FOS a cui si deve la nascita della Scuola di formazione editoriale per la transizione digitale “La tridimensionalità della parola”

Per Gazzetta dal tacco abbiamo intervistato Raffella Leone, responsabile Pubbliche Relazioni per SECOP.

Sul sito di SECOP si legge <<Ciò che conta non è
essere un’altra Casa Editrice, ma una Casa Editrice altra>>
. Cosa si intende?

In Puglia, come in tutto il resto d’Italia, ci sono
tantissime case editrici, alcune indipendenti, con
caratteristiche precise, stili, linee editoriali connotanti
e chi più ne ha più ne metta, per cui vent’anni fa, nel
nostro “certificato di nascita”, ci sembrò opportuno
ribadire che non stava venendo al mondo un’altra
etichetta, l’ennesimo marchio sotto le cui ali protettive
pubblicare le stesse cose già viste o meglio lette
altrove, ma piuttosto stava partendo l’idea di una
nuova Casa editrice, che aveva il desiderio di
distinguersi per le sue proposte pluralistiche.
Avevamo intenzione di creare un catalogo “altro”,
perché diverso, fuori da ogni logica partitica, da ogni
schieramento politico o religioso.
Volevamo creare un catalogo in cui potessero
confluire le espressioni più disparate di vari autori,
conosciuti o meglio ancora sconosciuti, senza che
confliggessero tra loro, ma che potevano coesistere in
pura libertà di pensiero.
Siamo nati credendo che la Letteratura non si
fosse fermata con la fine del Novecento, ma che
piuttosto con il terzo millennio poteva continuare a
lasciare nuove tracce di significato e significanza
fondamentali.
Una Casa editrice ALTRA è l’assunzione di un impegno
a rispettare le regole della comunicazione tra desiderio
di “dire” e opportunità di “ascoltare”.
La scrittura salva chi la fa, ma lancia salvagenti a chi la
legge.


Quale aspetto ti ha colpito maggiormente di DIDACTA?


Troppa Intelligenza Artificiale!
Noi siamo stati gli unici che proponevamo le parole
dell’Intelligenza Umana. E se ora avessi a disposizione
una faccina gialla, ti avrei messo uno smile, come
metafora della forte contraddizione che stiamo
vivendo: da una parte il virtuale che avanza e dall’altra
la realtà che indietreggia intimorita, ma allo stesso
tempo l’indispensabilità delle attuali tecnologie con cui
riappacificarsi.
A DIDACTA l’A.I. è stata la protagonista assoluta, con
poco altro di diverso perché è il fenomeno odierno,
spauracchio o deus ex machina che ci fa discutere su
più fronti e in ogni “luogo e in ogni lago”.
Per gli insegnanti e l’insegnamento, gli alunni e
l’apprendimento è uno strumento, utilizzabile a
trecentosessanta gradi, utilissimo, per giocare con le
parole, ma pur sempre un mezzo e mai il fine nè, men
che mai, importante per sé stesso.

Come descriveresti le tre giornate vissute in fiera a
livello sia emotivo che professionale?


A livello emotivo è stato come salire sulla giostra dei
cavalli a dondolo alle 9 del mattino e girare girare fino
alle 1 8 del pomeriggio per tre giorni di seguito, quasi
senza sosta.
Colgo l’occasione di ringraziare a tal proposito il
professor Gianluca Simonetta dell’Università di
Firenze per essere salito con noi sulla giostra senza
risparmiarsi e chi tra i nostri autori ci ha raggiunto
anche da molto lontano.
A livello professionale, questi tre giorni, dedicati alle
esigenze di una Scuola in trasformazione e al Sapere
in evoluzione, sono stati un’importante occasione di
riflessione sulla bontà delle nostre proposte editoriali,
sui nostri progetti di formazione con le scuole, sulle
nostre collaborazioni territoriali d’eccellenza, come per
esempio con la Fondazione CASILLO, permettendoci di
cogliere punti di forza e di debolezza e spazi di
miglioramento.
In tre parole direi che sono state tre giornate di
CONFRONTO SVILUPPO CRESCITA.

Quale valore aggiunto ha apportato alla vostra casa
editrice questa partecipazione?


Il valore aggiunto sta tutto nella parola: Condivisione
di idee, intenti e di visioni conditi con una necessaria
dose di lungimiranza.
Ultima modi


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