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BARI- Quattro ragazzi con una freccia puntata verso il successo: la Vitruvians Performing Arts lancia una sfida per la cultura teatrale in musical

Samuel-the-producer-locandina

Samueldi Clelia Conte

“Samuel The Producer” realizzata dalle compagnia Vitruvians, tratta di intrecci amorosi, peripezie e segreti di due protagonisti, Leo e Delia. I personaggi  ci hanno trasportato nell’America degli Anni ’50 in cui ogni protagonista fa parte di una classe sociale differente e di conseguenza culture differenti.

Francesco Zeffiri (29 anni), presidente della Vitruvians Performing Arts e racconta del percorso dell’associazione.

– Francesco, com’è nata l’idea dell’ultima opera “Samuel The Producer” in scena lo scorso 28 e 29 maggio al Teatro Palazzo di Bari 

L’idea di Samuel è nata due anni fa con la vicepresidente dell’associazione Antonella Perrone ed è stato il progetto sul quale abbiamo lavorato di più prima di portarlo in scena. Tutto è nato da elementi autobiografici sul ‘come andare avanti’ e poi parlandoci, seduti su un divano, nacque l’idea trasformata in musical- “Potremmo fare un Musical!’-ci siamo detti e questa frase l’abbiamo poi portata in scena alla fine dello spettacolo.  

Francesco Zeffiri
Francesco Zeffiri

com’è andata in seguito? tu sei il direttore artistico se non erro...

si , sono anche il manager . Tornando a Samuel, ci siamo organizzati con uno staff di quaranta persone tra tecnici e 23 artisti che sono andati in scena: è stata una sfida! …

-Quali sono state le tue più grandi soddisfazioni?

che le persone hanno lavorato con grande autonomia e per me è già questa una grande prova di crescita. Col tempo anche i lavori prodotti sono stati curati sempre più nei particolari, ad esempio, prima di mettere in scena uno spettacolo, facciamo 2 controlli di qualità in itinere con degli esperti estranei: ciò ci permette di crescere  e verificare i nostri lavori. Inoltre, nella vita sono manager di Telecom Italia sviluppo rete della metropoli di Roma.

-come trovi il tempo per dedicarti alle due cose?

con organizzazione e passione, vivendo ambedue come un completamento l’una con l’altra.

Ansieme a Francesco ho incontrarto Michele Cattedra (tecnico del suono), Elisabetta Carella (cantante), nel ruolo di Tessa e Melissa Mongelli (cantante), nel ruolo di Penny.

samuel-the-producerMichele Cattedra (35 anni) ha curato la parte musicale, i cantanti e gli arrangiamenti.

Michele Cattedra
Michele Cattedra

-Michele, com’è stato il tuo ruolo in quest’opera?

-Le armonie dei musical sono rimaste le stesse ma con un tocco diverso laddove fosse stato necessario, arricchendo i testi. Per esempio, Marvin Gaye nasce come duetto ed io l’ho trasformato in quartetto. La storia amorosa dei personaggi Patrick e Tabatha, Penny e Dean si intrecciano. Patrick corteggia Penny, sfidando Dean. Infine, si rifugia tra le braccia di Tabatha, che si innamora di lui. Prima di “Samuel the producer”, abbiamo realizzato “Il Piccolo Principe”, “Cats Remix”, “Midnight in Chicago”.

-Avete realizzato oltre ai musical, altri tipi di spettacoli?

-Sì, certo, uno di teatro-danza “Il Grande Gatsby” e  “Processo a Maria Antonietta”, teatro sperimentale

-Tu sei un musicista, qual’è stata la tua formazione e come ti sei trovato a far parte della compagnia Vitruvians?

-Ho una formazione da conservatorio e mi sono diplomato a Bari al ‘Niccolò Piccinni’, studiando il clarinetto. Un giorno ho incontrato Francesco Zeffiri che aveva bisogno di una mano, e come si suol dire, ‘dove c’è musica, c’è casa’, così mi sono inserito subito. Dopo 5 anni, siamo ancora qui a combattere per contribuire a riportare la cultura teatrale in Bari e provincia, che si è persa con la distruzione del ‘Petruzzelli,’ e la chiusura del ‘Piccinni’.

Elisabetta Carella
Elisabetta Carella

Elisabetta Carella (23 anni, cantante) nell’opera è Tessa.

– Elisabetta come hai iniziato l’attività di cantante?

– Studio canto dall’età di nove anni, ma non pensavo di riuscire anche a recitare. In seguito, ho avuto l’occasione di fare un provino in questa compagnia, scoprendo anche questo mondo e grazie ai tecnici di settore che mi hanno aiutata.

– Continueresti su questa strada?

– Ora sì, proseguirei per questo percorso, senza abbandonare il canto ed il ballo, che è una delle mie passioni, avendo fatto anche danza classica.

– Quando fai il personaggio, ti senti parte di esso?

– Sì, molto: infatti ho dovuto lavorare ma alla fine ci sono riuscita.Il mio  personaggio,  Tessa,  si trova sempre al momento giusto nel musical perché crea equilibrio attraverso i suoi consigli e le esperienze di vita. Vorrei continuare così, su questa strada, sicuramente senza fermarmi mai.

Melissa Mongelli
Melissa Mongelli

Melissa Mongelli (20 anni, cantante), nell’opera è Penny.

– Melissa, oggi tra tutti sei la più giovane, qual’è la tua formazione?

– Studio canto e danza (amatoriale). Prima ho studiato a Bologna all’Accademia di Musical (BSMT) e poi sono rientrata a Bari iniziando a cantare in qualche gruppo. Poi ho lavorato per questo musical e ne sono soddisfatta in quanto ho lavorato su me stessa e anche per me la recitazione era il mio punto debole.

– Ora invece come ti senti?

– Ora mi sento un po’ più sicura. Il mio personaggio si innamora di un ragazzo e per me, condividere la scena è stata un’esperienza complessa perché entri in contatto con un’altra personalità. Spero comunque di continuare su questa direzione e rimettere in scena questo musical.

I ragazzi un po’ imbarazzati all’inizio, ma rilassati durante l’intervista mi salutano soddisfatti. Io gli sorrido augurandogli di andare avanti e di impegnarsi portando sempre più in alto la loro compagnia barese.

 

 

 

 

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