Rudy Guede chiede la revisione del processo sull’omicidio Meredith. Raffaele Sollecito si dissocia, mentre Amanda Knox negli Usa è inquieta per il cambio-casa Cronaca 4 Agosto 2016 di Romolo Ricapito Meredith Kercher La revisione del processo riguardo la morte di Meredith Kercher chiesta dagli avvocati di Rudy Guede, recentemente laureatosi con 110 e lode in Scienze Storiche del territorio e precedentemente condannato a 16 anni di reclusione, ha riportato sotto i riflettori di riflesso anche Raffaele Sollecito e Amanda Knox che furono assolti nel 2007 dalla Cassazione dall’accusa di compartecipazione al crimine. Amanda Knox ha affidato a un blog statunitense le sue inquietudini, relative a un cambio di residenza che vede anche l’inizio della convivenza con un nuovo compagno. La felicità della sua nuova sistemazione si mischia ai ricordi della prigione. Detenuta ingiustamente a Capanne, la giovane si sente ancora “prigioniera del passato” con sensazioni che riaffiorano in momenti di cambiamenti cruciali e quindi di stress. Raffaele Sollecito prende le distanze dalla richiesta di revisione voluta da Guede, spiegando che l’ivoriano lasciò delle evidenti tracce sulla scena del crimine, mentre lui e la Knox, come riconosciuto dai giudici, non erano presenti durante quel delitto nella famosa residenza per studenti di Perugia. Due innocenti, un colpevole riconosciuto e che però rifiuta di esserlo. Infine Meredith. Pochi parlano di lei, in quanto la vittima è sempre quella che giace e perciò rischia quindi di essere dimenticata. Sicuramente con la revisione del processo a Guede, comunque vada, lo spettro di Meredith verrà agitato. Potrebbero nascere speculazioni, reinterpretazioni e riletture. Ma bisogna attenersi ai fatti Meredith Kercher ha avuto veramente giustizia? A chiederselo, nel dubbio, sono soltanto i suoi familiari.